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TRADING: UN’ ESTATE
A TUTTO VOLUME

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(WSI) – Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per l’Europa, la battaglia dei broker telematici, per la conquista del più ampio numero possibile di clienti, passa per una sfrenata corsa al ribasso delle commissioni. Spesso con gravi ripercussioni sui bilanci degli intermediari stessi. A dare un po’ di sollievo ai conti, tuttavia, sono i dati del mercato che, nel mese di luglio, mostrano una ripresa dell’operatività dei clienti, almeno negli Stati Uniti. Lo dimostrano i risultati diffusi dai tre big Schwab, Ameritrade e TD Waterhouse (questi ultimi due in fase di fusione), che mostrano un luglio in gran spolvero grazie all’ottima performance dei listini.

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Secondo le società, infatti, la crescita dell’operatività è parallela a quella, tra giugno e luglio, degli indici di riferimento statunitensi S&p 500 (+3,6%), Dow Jones Industrial (+3,6%) e Nasdaq Composite (+6,2%). Percentuali non lontane da quelle dichiarate dai tre broker citati. Per Charles Schwab, il più grande intermediario online Usa che gestisce oltre 1.140 miliardi di dollari dei propri clienti, il numero degli eseguiti medi giornalieri di luglio è salito del 7% rispetto a quelli di giugno 2005 e del 42% rispetto a luglio 2004.

Crescita solo di poco inferiore quella dell’intermediario canadese che fa capo alla Toronto-Dominion bank, TD Waterhouse, che con poco meno di 70mila eseguiti medi giornalieri ha incrementato del 6% rispetto a giugno l’operatività di luglio, aumentando non solo del 16% il risultato a livello annuale, ma anche del 4% gli asset gestiti, che ora ammontano a 154,4 miliardi di dollari. Il tutto a fronte però di un calo dei conti dell’11% che ha portato il numero totale a 140mila.

Meno evidente infine la crescita di Ameritrade, la cui media degli eseguiti giornalieri è passata da 143mila a 144mila tra giugno e luglio, pari a +0,7%, che però portano la crescita a un anno a un discreto +7% e che sono di poco superiori alle performance sul volume transato dichiarato da Knight, il più grande intermediario del Nasdaq. Quest’ultimo ha infatti comunicato che il volume è passato dai 7,28 miliardi di dollari di giugno a 7,32 miliardi di luglio (+0,55%): un balzo del 38% rispetto ai 12 mesi precedenti. «La situazione è migliorata – ha sintetizzato Thomas Joyce, ceo di Knight – soprattutto grazie a un ambiente meno negativo che nei mesi passati».

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