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TRADING ONLINE: IDENTIKIT DEL FENOMENO

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Gli italiani e il trading online, storia di un rapporto difficile.

Secondo un sondaggio dell’Osservatorio permanente su Internet Hopscotch – Grandi Numeri, pubblicato in questi giorni, solo l’8% degli italiani ha un conto online. Di questi, solo il 35% compie operazioni di trading, mentre il 57% effettua bonifici o versamenti.

Un dato importante che emerge da questa ricerca è che per tre persone su quattro il conto online si aggiunge al conto corrente tradizionale: anche chi ha stipulato un nuovo conto bancario non abbandona il canale tradizionale.

Il rapporto personale con la banca è “importante e insostituibile” per il 10% del campione intervistato. Cresce però, tra i conoscitori della rete, la propensione a sottoscrivere un servizio di Internet banking.

Internet, dunque, è ancora considerato un mezzo poco economico e poco sicuro per la maggior parte degli investitori italiani.

AC Nielsen ha analizzato, invece, coloro che hanno un approccio migliore con la rete il trading online

La ricerca, dal titolo “Banking e Trading Online”
fatta in collaborazione con COMMStrategy, divide il campione di internauti in tre categorie: esperti, ovvero coloro che “utilizzano servizi finanziari online”, gli esploratori, “interessati al’informazione finanziaria, ma senza utilizzare attivamente i servizi online” e i principianti, ovvero coloro che hanno iniziato da poco ad interessarsi a comparto.

Gli esperti, secondo la ricerca, hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni, hanno un alto grado di scolarizzazione e acquistano prodotti finanziari online. Secondo la ricerca, sono anche heavy users di e-commerce. In media hanno rapporto con 1,7 banche, conoscono l’offerta della propria banca e si rivolgono a operatori specializzati per il trading, con accessi alle aree sicure di siti di istituzioni finanziarie (ovvero gli indirizzi https://).

Gli esploratori invece, secondo la ricerca, utilizzano Internet per avere informazioni finanziarie, utilizzano il web per avere delle informazioni e sono interessati ai servizi bancari personalizzati. Hanno rapporti in media con 1,4 banche, ma non hanno aperto ancora un conto corrente online, pur conoscendo le potenzialità del trading on line (nel 35% dei casi).

La ricerca mette in evidenza come sia cresciuta, in maniera sostanziale, il settore dell’home banking, mentre il trading registra una crescita più lenta ed è dominato da un operatore in particolare: Fineco, la banca online di Bipop Carire. Nelle tre sezioni del sito, nel mese di gennaio 2002, ci sono stati 464.806 utenti in Fineco Online, 129.839 utenti in tradepush.fineco.it e 277.709 utenti nell’area tradequote.fineco.it. Il tempo di permanenza medio è di circa 15 minuti, con punte di 34 minuti su Banca MPS, 23 minuti su Cariplo, 26 minuti su Banca 121 e quasi 20 minuti su Banca Mediolanum.

Tra i principali operatori italiani di homebanking, invece, ci sono anche ING, Banca Sella, Unicredito, BNL e San Paolo IMI.

Il numero di utenti che fanno trading in queste banche è relativamente basso. A novembre gli utenti di intesatrade.it sono stati 70.967, mentre quelli di xelion.it (la banca online di Unicredito) sono stati 55.052.
Tra le banche che offrono un servizio di homebanking si mette in evidenza Poste italiane, con un audicence di 706.624 utenti che hanno avuto accesso al proprio conto online da casa o dall’ufficio nel mese di Gennaio.

Uno spazio a parte merita l’informazione finanziaria, cresciuta vertiginosamente negli ultimi mesi. Tra i siti più visitati ci sono il Sole24Ore, Yahoo finanza, Virgilio Soldi, KW finanza, Tiscali Finanza e Wall Street Italia.