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Trader: “dopo aver visto questo grafico ho venduto tutto”

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Un trader ha venduto tutte le azioni in suo possesso dopo aver visto un grafico, che lo ha convinto delle prospettive al ribasso per le Borse. Todd Gordon del sito TradingAnalysis.com ha individuato non una ma ben due “spie d’allarme” che potrebbero compromettere presto il rally di Wall Street.

In un’intervista all’emittente CNBC Gordon ha detto di aver “azzerato tutte le mie posizioni rialziste. Non ho più posizioni lunghe al momento e per la prima volta da mesi, sono con il dito sopra il pulsante della speculazione al ribasso, pronto a shortare” alla prima occasione utile.

Il primo dei due segnali di vendita, secondo l’investitori, lo offre l’indice delle small-cap, che spesso viene ritenuto un indicatore attendibile di quella che sarà la prova economica degli Stati Uniti. I titoli a bassa capitalizzazione sono cresciuti di circa il 16% nel mese successivo alle elezioni presidenziali.

Ma da allora l’indice Russell 2000 ha perso terreno e da inizio anno la prova è incolore. Quando si mettono a confronto i grafici sull’andamento del paniere delle small-cap e su quello dell’indice allargato della Borsa americana, l’S&P 500, si nota chiaramente come la performance del listino Russel 2000 sia nettamente sottotono da metà dicembre.

Grafici parlano chiaro: Nasdaq ha invertito rotta

La seconda “spia d’allarme” riguarda invece il Nasdaq-100, l’indice dei tecnologici della Borsa americana. Ennesima prova del fatto che il rally alimentato dalle speranze nelle misure pro aziendali e pro crescita promesse da Donald Trump sta per giungere al capolinea.

Gordon suggerisce di osservare con attenzione la “barra inversa esterna” che si è manifestata giovedì e che è ben evidente nel grafico pubblicato più sotto. Si tratta, secondo il trader, di un giorno di contrattazioni durante cui vengono raggiunti i massimi della seduta precedente, ma che poi si chiude sotto i minimi della vigilia.

Martedì l’azionario Usa ha subito la perdita più pesante in una singola seduta da mesi di tempo, da prima dell’elezione di Trump. L’S&P 500 ha perso l’1,2%: è stata la prima volta in oltre 100 giorni di scambi che l’indice allargato ha ceduto più di un punto percentuale, una rarità assoluta nel 2017.

Non è solo questo fattore “tecnico” a preoccupare Gordon, bensì piuttosto il fatto che si è già verificato quattro volte dal primo marzo a oggi. In poche parole il Nasdaq ha archiviato la seduta su livelli più bassi dei minimi quattro volte su 14 nell’ultimo periodo. Per Gordon questo dovrebbe bastare come segnale ribassista per i mercati azionari, sebbene il Nasdaq soltanto la settimana scorsa sia riuscito ad aggiornare i massimi di sempre. 

La performance decisamente sottotono delle small-cap negli ultimi due mesi, unita all’inversione di tendenza evidente del Nasdaq nell’ultima settimana, rende il trader di Wall Street “molto nervoso sulle prospettive dei mercati da qui in avanti”.