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TOMMASI (ACEGAS): IL NUOVO ANNO PARTE CON L’IPO

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Lunedì prossimo, 19 febbraio, parte con Acegas la campagna collocamenti del terzo millennio. La multi-utility è controllata per il 96,77% dal Comune di Trieste e spazia dall’elettricità al gas, dall’acqua alle telecomunicazioni, dalla raccolta dei rifiuti ai servizi funerari, dalla gestione dell’illuminazione pubblica a quella dei semafori.

“Siamo una multi-utility con la gamma più ampia in Italia di servizi offerti – spiega in un’intervista con WallStreetItalia l’amministratore delegato di Acegas Tomaso Tommasi – siamo una società solida, con prospettive brillanti: abbiamo stimato un tasso di crescita annuo, a livello di utile lordo, pari al 12% per tre anni. Alla fine del triennio il Roi (ritorno sui propri investimenti) sarà pari al 9% contro il 6% del 2000 e nei prossimi cinque anni contiamo di investire, solo per parlare di infrastrutture per le telecomunicazioni, 130 miliardi di lire”.

Quindi, non sarà un titolo con cui gli investitori si arricchiranno in 6 mesi, ma un solido ‘growth stock,’ cioè un titolo che prevede di crescere anno dopo anno regolarmente.

L’offerta terminerà mercoledì 21 febbraio e il titolo andrà in borsa il 28 febbraio. E’ previsto il pagamento del dividendo sul bilancio 2001, godimento nel 2002.

Il lotto minimo sarà di 200 azioni e la forchetta di prezzo oscilla tra un minimo di €9,56 e un massimo di €12,09.

“E’ una forchetta molto ampia, il prezzo non è bassissimo – commenta l’analista di una banca di investimenti milanese – potrebbe andar bene se si collocasse nella fascia bassa. Bisogna anche considerare che il mercato oggi non è più quello di un anno fa, si è fatto molto più prudente, anche se la società è sicuramente interessante e molto diversificata”. Con l’unico possibile limite, aggiunge l’analista, dato dal fatto di avere una dimensione piccola: “ha però la possibilità di espandersi anche all’estero, soprattutto verso i paesi dell’Europa dell’est”.

Anche l’analista di un primario broker apprezza il fatto che Acegas non sia “la solita municipalizzata: è una vera multiutility; il prezzo però mi sembra alto, a meno che non incorpori già una parte delle telecomunicazioni. Del resto in questo senso non è una start-up”.

A dicembre scorso infatti Acegas, con Wind come partner industriale, ha creato la società Estel: operatore locale di telefonia fissa e Internet. Acegas ne detiene il 27%, Wind il 40%, il resto è suddiviso tra AMGA (municipalizzata di Udine) con il 28%, AMG (municipalizzata di Gorizia) con il 4%, e il Comune di Trieste con l’1%.

“Il nostro obiettivo –dice l’amministratore delegato di Acegas parlando di Estel– è di raggiungere i 40.000 clienti a fine 2001 nel nostro bacino regionale”.

Inoltre, attraverso la partecipazione a TCD (Trieste Città Digitale SpA), portale cittadino costituito in partnership con il Comune di Trieste, Kataweb, CRTrieste e E.vector, Acegas è entrata anche nel mondo delle tecnologie avanzate e dei servizi Internet per i cittadini, le aziende e i professionisti.

Nel settore dell’energia, Acegas ha recentemente costituito due società dedicate al mercato regionale: Estenergy, grossista di elettricità in regime di libero mercato, che opera con un accordo in esclusiva con l’americana Enron (ENE); Estegas, per la rivendita di gas ai clienti finali in Friuli-Venezia Giulia, in associazione con Edison Gas, AMGA e AMG.

Acegas prevede di chiudere il 2000 con un fatturato di 345 miliardi di lire e un utile lordo di circa 68 miliardi di lire, in crescita di circa 10 miliardi di lire rispetto al 1999.

“Il risultato netto – anticipa l’amministratore delegato Tommasi – sarà nei numeri leggermente superiore a quello del 1999, ma nella realtà sarà di grande soddisfazione perché nel 2000 per la prima volta si applicherà la tassazione completa al 41%, mentre fino all’anno prima con la moratoria fiscale si applicava soltanto l’IRAP al 4%”.

L’offerta al pubblico riguarda un minimo di 5.955.800 azioni, pari al 40% dell’offerta globale di 14.889.400 azioni ordinarie.

Fino a 760.000 azioni potranno essere acquistate dai dipendenti della società e dai comuni della provincia di Trieste mentre un milione di azioni andranno alle persone fisiche, maggiorenni, residenti nella provincia di Trieste.

Altre 8.933.600 azioni saranno destinate agli investitori istituzionali. E’ previsto l’uso della greenshoe, cioè un’emissione straordinaria di azioni in caso di una forte domanda, per l’acquisto, al prezzo di offerta, di un massimo di 1.750.000 azioni ordinarie. In caso di integrale esercizio della greenshoe il flottante sarà pari a circa il 46,67% del capitale della società. Il Comune di Trieste manterrà comunque la maggioranza.