Seduta difficile per i TMT europei che proseguono nella fase ribassista delle ultime settimane. Due anni di ribassi, le tensioni sul fronte mediorientale e il nitido ricordo del crollo delle Torri gemelle, tra le altre cose, stanno facendo il resto.
Il comparto tecnologico e quello telefonico si sono portati così al livello di 5 anni fa. La bolla speculativa amplificata dalle crescite esponenziali di fine secolo scorso è stata quindi riassorbita in toto, ma il mercato non sembra tenerne conto.
Sulle contingenze odierne pesano l’allarme vendite lanciato dalla società statunitense Adobe ; l’outlook negativo dell’operatore di telefonia a lunga distanza Usa Sprint ; la chiusura in rosso dei mercati Usa alla vigilia e il profondo rosso dei future sugli indici americani segnato questa mattina.
A livello settoriale l’Europa oggi segna l’ennesimo crollo. L’indice DJ EuroStoxxTECH segna un calo del 4,1% a 296, 5 punti; il DJ EuroStoxxTCOM segna una flessione del 3,2% a 295 punti, mentre quello dei media cede il 4,7% a 210,5 punti.
Ma la difficoltà dei TMT si comprende meglio se si guardano le performance dei titoli che piu’ caratterizzano la triade.
L’inglese Vodafone si è portata a 95 pence, ossia ai minimi da fine 1997.
La francese Alcatel, colosso tecnologico attivo in numerosi settori come la telefonia e il settore aerospaziale, ha ampiamente superato i minimi del post 11 settembre (toccato il 3/10 a €11,34), per arrivare ora ai livelli di fine anni ’80.
France Telecom è a €16,17, dopo essere scesa oggi fino a €16 toccando il nuovo minimo storico dalla quotazione avvenuta nel ’98. Stesso discorso per Deutsche Telekom che ha toccato quest’oggi il nuovo minimo scendendo per la prima volta sotto i €10.
Siemens ha fatto meglio di tutte, malgrado la rottura dell’importante supporto a €62, si mantiene sui livelli dello scorso novembre.
Stmicroelectronics è a €22,75, sui livelli dello scorso settmbre ma molto al di sopra del minimo toccato il 21/9 a €18,88.
La tedesca Sap quota a €103,83 sui livelli del minimo dello scorso 18 ottobre quando toccò €104, anche se oggi ha già segnato in intraday un minimo a €102,5.
Il colosso finlandese Nokia segna €12,63, portnadosi ai minimi da dicembre 1998, lontanissima dai massimi a €64,88 toccato nel giugno 2000.
In Italia il simbolo della caduta è Tim che va giù dopo aver rotto il supporto psicologico a €4. Per l’azione della società di telefonia mobile si tratta del livello più basso degli ultimi quattro anni, cioè dal 1998.