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TLC: SCONTO DA €2 MILIARDI PER L’UMTS FRANCESE

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Il Governo francese ha fatto marcia indietro e ha ridotto drasticamente il costo delle licenze per la telefonia di terza generazione, una decisione che sarà guardata con attenzione da tutti gli operatori che hanno pagato caro l’ingresso nell’UMTS in tutta Europa.

Il ministro delle Finanze, Laurent Fabius, ha annunciato il sorprendente cambio di politica tra le misure presentate martedì nel tentativo di dare una nuova spinta all’economia transalpina.
Il Governo ha tenuto conto delle pressioni di uno dei due vincitori della licenza che aveva sollevato il caso rifiutandosi di pagare la prima tranche della licenza.

Gli operatori assegnatari pagheranno adesso una sorta di tassa di ingresso di €619 milioni oltre una somma non ancora precisata che sarà messa in relazione agli incassi che arriveranno dall’UMTS. Considerato che non sono previsti utili prima del 2005 per gli operatori è una grossa boccata d’ossigeno.

Secondo i nuovi termini, quindi, gli operatori eviteranno di tirar fuori dal portafoglio circa €2 miliardi dei €4,95 miliardi precedentemente messi in conto.

Il Governo di Lionel Jospin ha precisato che le nuove condizioni saranno applicate a tutti i concorrenti e anche ai futuri vincitori delle altre due licenze ancora da assegnare. La durata della licenza è stata portata a 20 anni dai precedenti 15 anni.

Altri stati hanno cercato di venire incontro agli assegnatari in considerazione delle nuove condizioni di mercato e delle decrescenti aspettative, ma la Francia è stato il primo paese a modificare il prezzo in modo retroattivo. Al momento tutti i principali protagonisti dell’UMTS che hanno acquistato le licenze in giro per l’Europa dicono di seguire la cosa con molto interesse.

L’amministratore delegato di France Telecom, Michel Bon, ha detto che la decisione francese può ispirare altri stati e spingere la commissione europea a valutare le tante differenze nei termini delle condizioni in giro per l’Europa.

Jean-Marie Messier, amministratore delegato di Vivendi Uniersal, che controlla l’operatore SFR, ha definito la decisione del Governo “saggia, pragmatica e coraggiosa”. Messier ha poi aggiunto che “un ritorno alla realtà era necessario ed è avvenuto. E’ una decisione che darà molto più opportunità di successo”.