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TLC: COME MUOVERSI CON TELECOM ITALIA E TIM

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Quello delle telecomunicazioni si sta dimostrando uno dei settori con la migliore forza relativa rispetto al Mib30, e questo nonostante le ultime notizie che, almeno negli Stati Uniti, hanno scosso il mercato.

E stiamo parlando delle irregolarità contabili che hanno infangato la reputazione di WorldCom e dell’indagine penale avviata dall’Ufficio del procuratore Usa di Denver nei confronti di Tlc Qwest Communication.

In Europa, invece, se da un lato preoccupa il forte indebitamento di France Telecom, dall’altro gli investitori stanno scommettendo su un possibile avvicendamento Sommer-Piech ai vertici di Deutsche Telekom, e questo nonostante il governo tedesco sia intervenuto in più di un’occasione a smentire questi rumor.

Più tranquilla, invece, appare la situazione del settore tlc in Italia, con Telecom Italia e Tim che in termini di fondamentali sono sicuramente da preferire ai loro cugini dell’area euro.

Ma andiamo ora ad analizzare da un punto di vista tecnico i due titoli italiani.

Telecom Italia. Con la flessione di ieri si è portata nuovamente a ridosso di €7,50, supporto che in più di un’occasione ha ostacolato la discesa del titolo.

Probabilmente oggi si potrebbe assistere a un nuovo rimbalzo tecnico capace di far risalire i corsi in direzione della prima resistenza a €8,20, media mobile a 40 giorni.

Per assumere posizioni lunghe, in un’ottica di breve periodo, però, sarebbe consigliabile attendere un ritorno dei prezzi al di sopra di €7,70, posizionando un adeguato livello di stop-loss a quota €7,50.

Decisamente negativo, invece, sarebbe il cedimento di €7,50.

In una siffatta ipotesi i corsi potrebbero scivolare immediatamente a ridosso di quota €7, livello al di sotto del quale si aprirebbero poi ulteriori margini di discesa in direzione dei minimi di settembre 2001 fatti segnare a €6,20.

Tim. Ieri il titolo è riuscito ancora una volta a tenere l’importante livello grafico di quota €4,25, supporto al di sotto del quale si aprirebbero pericolosi margini di discesa in direzione dei minimi del 26 giugno a €3,72.

Dunque sono ancora vive le speranze di un proseguimento del movimento ascendente, ma almeno per il momento è sconsigliabile entrare in acquisto sul titolo.

Per assumere posizioni lunghe, infatti, sarebbe meglio attendere il superamento di €4,50.

In tal caso, infatti, i corsi potrebbero spingersi al rialzo in direzione di €4,70-€4,80 prima e dell’importante livello psicologico a €5 successivamente.

Un adeguato livello di stop-loss andrebbe posizionato proprio a quota €4,25, ovvero il massimo della prima onda rialzista originata dai minimi di settembre 2001.