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TISCALI: GLI AUMENTI DI CAPITALE PER FARE SHOPPING

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Secondo l’agenzia ANSA i sette aumenti di capitale rispetto all’attuale valore di 1,56 miliardi – che Tiscali si appresta a varare consentiranno alla societa’ di telecomunicazioni sarda di rilevare le societa’ europee che ha acquistato negli ultimi mesi.

Il primo aumento di capitale sara’ infatti riservato agli azionisti ed ai finanziatori della A-Telecom di Marsiglia che opera nel settore della telefonia.

Il secondo aumento di capitale sara’ riservato agli azionisti della francese Nets
(telecomunicazioni a banda larga).

L’acquisto di queste due societa’, per un controvalore di circa 200 miliardi, dara’ agli
azionisti A-Telecom e Nets circa il 3% del capitale Tiscali.

Il terzo aumento di capitale sara’ riservato agli azionisti della DataComm Schweiz (provider Internet, 3 Internet Caffe’, 50 mila utenti) di cui Tiscali ha rilevato l’80% del capitale.

Il quarto aumento servira’ ad acquistare la CD-Telekomunikace nella Repubblica Ceca per un controvalore di circa 33 miliardi (la societa’ ha l’esclusiva per i diritti della rete in fibre
ottiche lungo i 9.600 chilometri della rete ferroviaria locale).

Il quinto aumento di capitale che
Soru proporra’ ai suoi azionisti sara’ riservato agli azionisti della societa’ italiana Ideare, proprietaria della tecnologia Searchtone (un motore di ricerca per Internet). L’operazione ha
un valore complessivo di 13 miliardi.

Il sesto aumento di capitale riguarda infine l’acquisto della belga Link Line (un Internet provider con 60 mila abbonati). Il valore dell’operazione e’ pari a 43 miliardi di lire.

Rispetto alle precedenti operazioni, la novita’ di maggior rilievo e’ costituita dal settimo aumento di capitale, anche questo con esclusione del diritto di opzione da parte degli attuali azionisti della societa’ di Cagliari: la nuova emissione
di azioni, di cui non e’ stato reso noto l’ammontare, sara’ infatti riservata al mercato che si e’ dimostrato particolarmente ”affamato” di azioni Tiscali.

Il collocamento per la quotazione in Borsa del titolo, avvenuto quattro mesi fa, non ha infatti reso disponibili per i risparmiatori e gli
investitori un numero sufficiente di azioni, tanto da costituire uno degli elementi propulsivi del boom delle quotazioni (cresciute di oltre il 1.800% in poche settimane, un vero e proprio record mondiale).