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TIM presenta i risultati del Bilancio 2020

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TIM: approvato il Bilancio 2020, utile di 7,2 miliardi di euro

 

TIM presenta i risultati dell’esercizio 2020, in cui l’azienda ha raggiunto un utile netto di 7,2 miliardi di euro, rispetto ai 916 milioni dell’anno precedente anche grazie agli effetti del riallineamento dei valori fiscali ex DL 104/2020 Alla fine del 2020, in particolare nel quarto trimestre, TIM dimostra di raccogliere i risultati della strategia commerciale messa in atto negli ultimi due anni.

Un biennio in cui TIM ha vissuto una forte trasformazione, attraverso l’alleggerimento della struttura organizzativa, l’ottimizzazione dei processi e un importante riposizionamento del business con la creazione di nuove opportunità di sviluppo, anche grazie a importanti accordi strategici. L’ultimo bilancio TIM certifica una società solida, orientata a rispondere alle diverse esigenze dei propri clienti in maniera sostenibile e con credibili prospettive di crescita, anche grazie al previsto miglioramento del contesto macroeconomico e del settore telecom, che rientra tra i principali beneficiari del Next Generation EU.

TIM ha presentato i risultati alla comunità finanziaria durante una conference call il 24 febbraio 2021, dopo l’approvazione del Consiglio di Amministrazione di TIM, guidato dal presidente Salvatore Rossi e alla presenza dell’AD Luigi Gubitosi, riunitosi in precedenza. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Bilancio consolidato del Gruppo TIM, il progetto di Bilancio separato di TIM S.p.A. e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario/Bilancio di Sostenibilità al 31 dicembre 2020.

Il risultato netto si è attestato a 6,0 miliardi di euro nel quarto trimestre e a 7,2 miliardi di euro nell’anno in forte crescita rispetto al 2019. Il risultato netto, escludendo l’effetto del riallineamento dei valori fiscali ex DL 104/2020, sarebbe stato di 1,3 miliardi di euro, 431 milioni superiore al 2019.

TIM: i risultati delle attività per l’abbattimento del digital divide

Negli ultimi due anni TIM ha vissuto una grande trasformazione mettendo al centro della propria attività le esigenze dei propri clienti e investendo sensibilmente su innovazione e tecnologie, per rispondere in maniera sostenibile e immediata a privati, aziende e Pubblica Amministrazione. Un percorso in cui TIM ha speso molte energie, stanziando cospicui fondi a sostegno dell’implemento infrastrutturale oltre che su numerosi progetti volti alla digitalizzazione dell’Italia.

Uno degli obiettivi primari di TIM, promosso fin già dal 2019 attraverso Operazione Risorgimento Digitale, è stato quello di incrementare l’indice di digitalizzazione del Paese, al momento nelle ultime posizioni in Europa, e rispondere alle nuove esigenze digitali dei cittadini e delle imprese, in parte derivate dalla pandemia Covid.

Oltre all’approvazione del Bilancio infatti il Consiglio di Amministrazione TIM ha approvato anche il Piano Strategico 2021-2023, presentato dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi, in cui si rinnova l’impegno TIM per l’incremento della connettività attraverso interventi per rendere i processi sempre più efficienti e rafforzare ulteriormente sia la qualità che l’innovazione di tutti i servizi.

 

TIM conferma l’impegno per l’abbattimento del digital divide anche nel 2021

Uno tra questi la copertura totale del paese per continuare ad abbattere il digital divide, puntando a portare la velocità della rete a un Giga grazie all’implemento della tecnologia Fiber to the home (FTTH) per la quale TIM ha già avviato importanti interventi in diverse città italiane. Su questo fronte si conferma l’obiettivo di chiudere il digital divide in tutto il Paese e già oggi si registra, su scala nazionale (99% del Paese), una velocità compresa tra i 30 e i 200 Mbps. Le prime tre regioni per le quali sarà “chiuso” il digital divide saranno, dopo la Puglia, il Friuli-Venezia Giulia entro il primo trimestre 2021 e la Lombardia successivamente.

Altro obiettivo è raggiungere con FiberCop il 76% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere entro il 2025 (56% delle unità immobiliari tecniche a livello nazionale). Al tempo stesso le reti FTTC raggiungeranno il 93% delle famiglie con linea telefonica attiva entro il 2023 (91% già oggi) a cui si aggiungono le coperture con tecnologia mobile, FWA e satellitare.

Nel mobile continua l’ammodernamento della rete 4G e lo sviluppo del 5G con l’obiettivo di copertura nazionale 5G entro il 2025. Ulteriormente rafforzato l’impegno per rendere TIM un gruppo ‘sostenibile’, grazie ad una serie di azioni, che si aggiungono a quelle già pianificate, per implementare miglioramenti in ambito di impatto ambientale, economia circolare, “digital inclusion” e governance ESG, grazie a nuovi e più avanzati strumenti di reporting.

 

TIM: alcuni numeri del bilancio 2020

TIM ha registrato per la prima volta dal 2001 una crescita significativa delle linee fisse retail totali. Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è inoltre attestato a 30,2 milioni a fine anno, in crescita rispetto al trimestre precedente di circa 5 mila linee.

Nel fisso accelera la migrazione della base clienti verso la banda ultralarga, favorita anche dalla maggiore disponibilità di linee nelle aree bianche, nelle quali da marzo 2020 TIM ha aperto 18 mila nuovi cabinet, rendendo disponibile la fibra (FTTx) al 91% delle famiglie italiane con linea fissa.

Crescono anche le SIM “Machine to Machine” con 103 mila nuove linee. Migliora il trend delle linee “human”, riducendo significativamente la perdita di linee e confermando il trend di stabilizzazione in corso. La “number portability” registra il miglior risultato dal secondo trimestre 2018.

Nel quarto trimestre 2020 sono state attivate 437 mila nuove linee ultrabroadband retail e wholesale raggiungendo gli 8,6 milioni di unità. Nel segmento Business è accelerata ulteriormente la crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi (ICT, Cloud, soluzioni IT), anche grazie al contributo positivo della partnership con Google Cloud.

A livello di Gruppo, gli investimenti nel quarto trimestre si sono attestati a 1,4 miliardi di euro, in linea con gli obiettivi dell’anno nonostante l’accelerazione impressa nel quarto trimestre in Brasile e in Italia in particolare per il piano di copertura delle aree bianche.