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Texas costringe studenti a portare microchip. E la privacy?

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Austin (Texas) – Una volta a scuola quando l’insegnante entrava in classe e cercava qualcuno da interrogare vivisezionava l’elenco degli alunni, talvolta facendo l’appello. Erano altri tempi. Adesso Oltreoceano per sapere se uno studente è a scuola o meno, e soprattutto conoscere dove si trova precisamente all’interno dell’istituto scolastico, non bisogna sfogliare nessuno registro. Basta controllare uno schermo. Non è una boutade, ma trattasi di una novità che arriva dal Texas.

Lì nella patria degli eterni cowboys nonché di George Bush le scuole hanno deciso di fare la loro rivoluzione: si sono dotate di un sistema di rilevamento automatico della presenza degli allievi durante gli orari scolastici basato sull’utilizzo delle radiofrequenze. Come è possibile? Il tutto è basato su un microchip. Ogni studente ne avrà a disposizione uno dotato di antenna – detto tag – che trasmette le informazioni a un dispositivo di letture a radiofrequenza RFID. In questo modo un po’ come avviene sul social network facebook i ragazzi verranno taggati quando entrano nell’istituto. Sarà possibile sapere se sono stanno seguendo la lezione oppure no.

L’obiettivo è quello di combattere l’assenteismo scolastico nonché ottenere risorse maggiori dallo Stato, dato che gli istituti vengono finanziati proprio in base al tasso di frequenza. Gli istituti coinvolti in questo programma pilota sono la John Jay High School e la Anson Jones Middle School, ossia un panel di 6000 studenti, più tutti gli allievi con disabilità del distretto. Nel caso in cui ci siano dei riscontri positivi, il programma verrà ampliato a tutte le 112 scuole del distretto, per un totale di circa 100mila ragazzi.

Ma già sono fioccate le prime polemiche: alcuni genitori hanno detto no grazie. Sostengono che assegnare quel microchip ai loro figli in eta scolare sia un po’ come marchiare le bestie. La risposta delle due scuole non si è fatta attendere: chi si rifiuterà di utilizzarlo sarà severamente punito. Basteranno questi proclami a scoraggiare gli studenti che con questo metodo vedono violata la propria libertà? La partita è aperta.