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Tesoro ammette: ritardo crescita rischia di deragliare manovra

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ROMA (WSI) – La crescita tarda a prendere quota e questo rischia di complicare l’azione del governo, ma la strada delle riforme non sarà abbandonata.

Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dopo che la produzione industriale ha segnato in maggio un inatteso dato negativo e messo in dubbio la ripresa nel secondo trimestre.

Padoan ha poi escluso che ci possa essere necessità di una manovra correttiva dei conti pubblici.

“I dati macro più recenti, se confermati, indicano un ritardo nel meccanismo di ritorno a una crescita sostenuta in Europa e altrove. Ciò è vero anche per il nostro Paese. I margini di azione del governo si faranno in questo caso più stretti ma non per questo si indebolisce la prospettiva di medio termine indispensabile per un salto di qualità del Paese tramite una decisa azione riformatrice”, ha detto Padoan alla Camera.

“Questa prospettiva è necessaria anche per il mantenimento dell’equilibrio difficile tra consolidamento dei conti pubblici e sostegno alla crescita e all’occupazione e il governo è determinato a preservarla”.

Le ultime stime ufficiali dell’esecutivo risalgono ad aprile e indicano per l’anno in corso una crescita dello 0,8% mentre, secondo gli economisti di Confindustria ed altre istituzioni private, il Pil non andrà oltre lo 0,3%.

Padoan ha finora sempre escluso in modo secco una manovra correttiva per centrare gli obiettivi di bilancio nel caso di una crescita inferiore alle attese.

Eppure la Commissione europea uscente ha chiesto all’Italia maggiori sforzi per centrare quest’anno l’obiettivo di un saldo strutturale in pareggio e rispettare le regole Ue sulla riduzione del debito.

Padoan ha ribadito anche oggi a Montecitorio che nel formulare il loro giudizio i commissari di Bruxelles non hanno tenuto conto dei risparmi che il governo conta di ottenere dalla spending review e degli oltre 10 miliardi di euro l’anno di introiti previsti dalle privatizzazioni.

C’è inoltre sintonia tra i due esecutivi, secondo Padoan, sulla necessità di spostare il peso fiscale dai fattori produttivi alla rendita e di riformare mercato del lavoro e sistema giudiziario.

“La strategia del governo è convergente con quella della Commissione Ue”, ha assicurato il ministro, che dal primo luglio è presidente di turno dell’Ecofin.

In sede comunitaria l’Italia si è fatta paladina di un approccio più flessibile alle regole di bilancio – pur senza chiederne la modifica – per quei paesi che realizzano cambiamenti strutturali destinati a migliorare la loro competitività.

Quanto questa richiesta sarà accolta dalla nuova Commissione resta da vedere.

“La crescita resta debole e incerta. La disoccupazione resta elevata. È un problema dell’Italia ma anche dell’Europa. Anche per questo la presidenza italiana dell’Ue metterà al centro la crescita. Ci deve essere una visione di medio termine”, ha detto Padoan.

A margine dell’informativa, Padoan ha poi risposto con un no comment alla domanda se ci sarà dopo l’estate una manovra correttiva dei conti pubblici. Dopo che alcuni organi di stampa hanno interpretato la risposta come una non esclusione della possibilità, in serata il ministro ha pubblicato un tweet che esclude con nettezze l’ipotesi: “Ma ‘no comment’ non significa soltanto ‘non ho nulla da aggiungere’? Non c’è nessuna ‘manovra’ in arrivo, semplicemente”.
(Reuters)