Società

TERRORISMO, MARONI: «POSSIBILE RAPPORTO NAT-ISLAM RADICALE»

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“Stiamo seguendo questo fenomeno anche in collegamento con altri che abbiamo seguito finora: certi fermenti dell’area antagonista e soprattutto l’eventuale possibile rapporto con il radicalismo islamico”. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a margine di un convegno alle Stelline, ha commentato cosi’ il volantino firmato dai Nat recapitato a diverse redazioni di quotidiani. Maroni ha ricordato che a Milano c’e’ stato il primo caso di kamikaze in Italia. “Purtroppo si concentrano tutti qui – ha sottolineato ed e’ per questo che qui l’attenzione e’ massima”.

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MILANO (16 novembre) – Inneggia alla lotta armata il contenuto del documento recapitato oggi alla redazione di Milano de L’Unità e firmato dai Nuclei di azione territoriale. «È venuto il momento – si legge – di affiancare alla lotta nella società, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei quartieri, una lotta di avanguardie armate. Alla violenza quotidiana dei poteri forti occorre rispondere con la violenza dei fatti».

Le quattro pagine sono identiche a quelle giunte venerdì scorso nelle redazioni di Bologna de L’Unità, del Resto del Carlino e di altri quotidiani. Alcuni passaggi del documento sono scritti con lettere maiuscole o sono sottolineati, come a indicarne l’importanza. «Questo regime si regge sulla forza delle armi (mediatiche e militari) e chi lo vuole combattere si deve mettere sullo stesso piano. Non ci si può limitare ad essere idealisti per avere la coscienza tranquilla». Quindi «bisogna organizzare subito ristretti gruppi di difesa contro gli abusi del regime» e «bisogna partire dai piccoli gruppi per azioni di propaganda armata contro i fascisti, i razzisti, i corrotti e gli sfruttatori».

Tutto ciò visto che «l’ evoluzione storico politica ha consegnato il governo dell’Italia alla destra e al nuovo centro democristiano (Partito democratico), appoggiati da Confindustria e dai poteri forti».

La lettera bolognese. È l’associazione sovversiva l’ipotesi di reato seguita dalla Procura di Bologna nell’inchiesta aperta sul documento firmato Nat, “Nuclei di azione territoriale (Luca e Annamaria Mantini)” recapitato per posta la scorsa settimana alla redazione del Resto del Carlino e a quella di Bologna dell’Unità, oltre ad altri quotidiani.

Il fascicolo è stato aperto, appunto, per associazione sovversiva visto che il documento rende nota la costituzione di cinque nuclei territoriali (il documento – si dice sotto la firma – è elaborato e condiviso dai nuclei di Milano, Torino, Bergamo, Lecco e Bologna). Comunque – precisano gli inquirenti – una cosa è dire che sono stati costituiti i nuclei, altra e verificarlo in concreto, obiettivo a cui mira l’inchiesta coordinata dal Pm Enrico Cieri, del pool terrorismo della Procura del capoluogo emiliano.

Si indaga, anche con un coordinamento tra le varie Digos interessate, per capire a chi ricondurre il documento come provenienza. E la Procura, tramite la Digos, ha richiesto ulteriori informazioni per approfondimenti investigativi ‘provenienti da qualsiasi organismo dello Statò per indirizzare al meglio le indagini.

Il ministro dell’interno Roberto Maroni sabato scorso aveva detto: «Ci preoccupano i segnali che abbiamo ricevuto dell’attività di un gruppo che si rifà alle Brigate Rosse. Questo gruppo – aveva aggiunto -, che ha inviato un volantino alla redazione dell’Unità nei giorni scorsi, propone di territorializzare le attività ed è composto da cinque cellule radicate».