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TELECOM ITALIA: I MOTIVI DEL ROSSO NEI CONTI 2001

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Telecom Italia ha presentato un bilancio in rosso. La perdita è stata di €2,068 miliardi: il dato va letto come una perdita gestionale, ma è frutto della svalutazione per €4,613 miliardi voluta da Marco Tronchetti Provera per riportare i valori patrimoniali di alcuni asset e partecipazioni in linea alle attuali valutazioni di mercato.

Il dato significativo è l’aumento dell’indebitamento, cresciuto €4,709 miliardi per un debito totale di €21,942 miliardi. Ma questo dato, come è stato illustrato nella conference call con gli analisti, si accompagna a una crescita del margine operativo lordo (mol, o ebidta) dell’11,6%, del free cash flow passato a €5,99 miliardi da €4,453 e dell’aumento della forza lavoro di 2.785 unità per un totale di 109.956 dipendenti.

La quota di mercato della società di telefonia fissa è ancora molto buona, nonostante il consistente numero di operatori (secondo le stime sarebbero 180) che fanno concorrenza a Telecom Italia: il colosso tlc nel 2001 ha prodotto il 78% delle chiamate locali, il 73% delle chiamate interdistrettuali, il 72% delle telefonate da fisso a mobile e il 68% delle chiamate internazionali.

Significativa anche la decisione di proseguire nella politica dei dividendi: la società ha comunicato che il consiglio d’amministrazione proporrà all’assemblea un dividendo invariato rispetto allo scorso anno di €0,3125 per le azioni ordinarie e €0,3237 per le risparmio, grazie alle riserve in mano al gruppo e pari a €2,184 miliardi.

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