Telecom Italia perde pesantemente terreno all’indomani della diffusione dei dati di
bilancio. Il calo interessa tutti i titoli della scuderia di Marco Tronchetti Provera.
Telecom Italia è comunque in linea con l’andamento del comparto europeo delle telecomunicazioni, in ribasso quest’oggi sulla scia delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Ericsson, scettico sulla ripresa del settore.
Ma sul titolo italiano si appunta anche la curiosità in vista dell’assemblea degli azionisti. L’appuntamento è fissato per il 7 maggio prossimo.
La presenza di un azionista eccellente renderà l’atmosfera di quella giornata più frizzante. O più tesa.
Avrà infatti diritto a parlare il piccolo azionista Antonio Di Pietro, che si sta già preparando all’intervento. Il senatore ha assicurato che chiederà la parola.
Come è accaduto in passato quando Beppe Grillo intervenne all’assemblea di Enel, anche la presenza di Di Pietro promette novità, e non solo dal punto di vista del “colore”.
Un po’ magistrato, un po’ azionista, un po’ politico, Di Pietro sta buttando giù una serie di domande da porre a Marco Tronchetti Provera e a tutto il vertice del gruppo.
L’ex magistrato di Mani Pulite non è comunque nuovo all’appuntamento, anche se questa sarà la sua prima volta con l’attuale management.
Intervenne già nel 1998 quando a guidare Telecom Italia c’era Gian Mario Rossignolo. A lui rivolse tutti i quesiti raccolti nei suoi appunti, su spese, accordi, emolumenti iscritti in bilancio.
Ripetè l’esperienza nel 2000 con Roberto Colaninno. Allora fu la volta dei chiarimenti chiesti a proposito dell’acquisizione di Seat Pagine Gialle.
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