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TASSI USA: STA PER FINIRE LA PACCHIA

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti con il decennale che ha raggiunto la resistenza del 4%. Il rialzo è da imputare oltre al rialzo dei mercati azionari anche al dato sull’inflazione dell’intera area Euro superiore alle attese, che nel mese di marzo è cresciuta del 3,6% a/a, il livello più alto degli ultimi diciannove anni. Il dato ha così allontanato il taglio dei tassi della Bce che, a questo punto potrebbe collocarsi tra la fine del terzo trimestre ed il quarto.

Lo spread sul 2-10 anni è sceso a 47 pb, mentre il differenziale sul decennale Italia-Germania è rimasto a 53 pb. Oggi in area Euro non sono attesi dati di rilievo ed il mercato obbligazionario potrebbe continuare a risentire dei timori inflattivi, anche se l’attenzione sarà soprattutto focalizzata sulle trimestrali Usa. Sul decennale la resistenza successiva al 4% si colloca a 4,10%.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo dopo il forte recupero dei mercati azionari. Le trimestrali di JpMorgan e Wells Fargo, pur riportando un forte calo degli utili, sono state ben accolte dagli operatori che temevano dati ancor più negativi. Inoltre l’ad di JPMorgan si è aggiunto al coro dei suoi pari grado di Lehman, Goldman e Morgan Stanley, dichiarando che l’80% della fase più acuta della crisi del credito dovrebbe essere stata superata. Il maggior ottimismo è stato supportato anche dall’esito favorevole della vendita di 8,5Mld$ di bond emessi da General Electric con scadenze da 5 a 30 anni, rappresentando pertanto la più vasta vendita di titoli corporate negli ultimi 6 anni.

E’ arrivata infine la notizia di un accordo tra Freddie Mac e tre grandi banche (Wells Fargo, JPMorgan e Citigroup) in merito alle condizioni che saranno applicate sul riacquisto di mutui di importo superiore ai 417.000$ (precedente soglia spartiacque per identificare i mutui c.d. jumbo poi portata a febbraio a 729.750$) nei prossimi 90 giorni. Quest’accordo dovrebbe favorire la ripresa dell’erogazione di mutui anche di grossa entità.

Nel frattempo il Beige Book ha confermato il rallentamento della crescita determinato in buona misura da un calo dei consumi. Diversi esponenti della Fed infine si sono espressi a favore di un rapido rialzo dei tassi di mercato appena possibile, per evitare che si inneschino eccessivi rischi inflattivi. In questo contesto le attese degli operatori si sono riposizionate sull’ipotesi di un solo taglio di 25pb. il prossimo 30 aprile, con tassi successivamente fermi al 2% per l’intero anno. Per oggi il livello di resistenza sul decennale si colloca in area 3,70%.

Valute: nuovo record minimo del Dollaro vs. Euro a quota 1,5979 in seguito principalmente ai dati sui prezzi al consumo dell’area Euro che hanno ancor più differito l’ipotesi di un taglio della Bce. La resistenza si colloca oggi in prossimità del livello di 1,60. Yen in deprezzamento grazie al rialzo delle borse che ha favorito la ripresa del carry trading. Verso Euro è stata superata la resistenza 161,70 creando una figura di doppio minimo. Qualora il cross oggi si mantenesse sopra tale livello (adesso nuovo supporto), nei prossimi giorni il movimento rialzista potrebbe estendersi fino ad area 165. Il movimento verso Dollaro è stato invece più contenuto. Nuovo record dello Yuan cinese vs Dollaro dopo che ieri la Cina ha aumentato per la terza volta nel 2008 il tasso di riserva obbligatoria.


Materie Prime: il deprezzamento del Dollaro ha favorito il rialzo del comparto. Ennesimo record per il Wti salito a 115,21$ dopo che le scorte di greggio nella settimana dell’11 aprile sono calate di 2,3Mln vs attese di rialzo per 1,8Mln. In forte calo anche le scorte di benzina con conseguente nuovo record del prezzo del corrispondente future. In rialzo anche i metalli industriali con il rame (+3,4%) che ha beneficiato anche della notizia che Rio Tinto (terza società mineraria mondiale) ha ridotto la produzione nel primo trimestre. Positivi i preziosi con l’oro che ha sfiorato i 950$. Tra gli agricoli forte balzo del grano (+3,7%), mentre hanno sofferto il mais (-0,4%) e la soia (-2,5%). Nuovo record per il prezzo del riso.

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