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TASSI USA: LA SOLUZIONE E’ UN TAGLIO DELLO 0,5%

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La Federal Reserve ha la reputazione di agire troppo tardi e in maniera troppo leggera.

Negli ultimi mesi pero’ Alan Greenspan sembra essere diventato piu’ aggressivo e, con l’economia americana sull’orlo della recessione, la prossima mossa della Banca centrale potrebbe essere, secondo Robert Brusca, capo economista di Ecobest Consulting (societa’ di consulenza finanziaria), il taglio di mezzo punto percentuale ai tassi d’interesse.

Brusca, cosi’ come la Federal Reserve, si chiede pero’ se un possibile intervento possa agire cosi’ velocemente da essere effettivamente d’aiuto all’economia o se si trasformera’ in una sovvrastimolazione.

La politica monetaria, infatti, necessita almeno di sei mesi per sortire il proprio effetto e gli allentamenti dei tassi d’interesse di quest’anno insieme con lo stimolo fiscale dell’amministrazione Bush si faranno sentire alla fine del 2001 o all’inizio del 2002.

Sembra che il rischio maggiore sia quello di non agire abbastanza aggressivamente, considerando anche che le riduzioni dei tassi portano con se’ notevoli benefici psicologici.

La fiducia dei consumatori e la spesa in conto capitale sono infatti scese considerevolmente e la Fed dovrebbe, secondo l’economista, riuscire a ravvivare entrambe e stimolare i mercati azionari, senza innescare l’inflazione.

La via migliore potrebbe quindi essere il taglio di cinquanta punti base ai tassi d’interesse all’incontro del FOMC di mercoledi’.

Il rischio di stimolare troppo l’economia nel 2002 sembra ridotto – le economie del resto del mondo stanno ancora rallentando e il tasso dei fondi federali e’ ancora al di sopra del tasso d’inflazione – e la Fed potra’ comunque aumentare i tassi successivamente.

E’ meglio poi che un aggressivo taglio dei tassi, mirato a stimolare l’economia, giunga nella prima parte dell’anno, piuttosto che piu’ tardi a spizzichi e bocconi.

Gli investitori, pero’, temono che la Fed abbia trascurato la rapida crescita monetaria del Paese e che anche i suoi effetti si facciano sentire all’inizio dell’anno prossimo.

Brusca sottolinea pero’ che la debolezza dell’economia e’ prevalente e che un taglio di un quarto di punto potrebbe essere solo un compromesso.

Se il rallentamento della spesa in conto capitale si diffondesse al settore della spesa al consumo, la situazione potrebbe peggiorare ed e’ l’interesse della Fed di prevenire il peggio. Ecco perche’ l’intervento dovrebbe essere aggressivo.