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TASSI USA: FED CON LE SPALLE AL MURO

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di WSI.

(WSI) – In area Euro sono attesi i dati preliminari dei prezzi al consumo di febbraio dei primi laender tedeschi e dell’Italia, e gli indicatori di fiducia di febbraio per l’intera area. In Italia inoltre è atteso il dato annuale del Pil del 2007, che dovrebbe registrare una crescita dell’1,7%. Negli Usa importanti le prime indicazioni sull’andamento dei consumi di gennaio.
Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi in seguito al discorso di Bernanke. Lo spread sul 2-10 anni è salito sopra i 74 pb. In Germania il tasso di disoccupazione di febbraio ha registrato un ulteriore calo, continuando il trend decrescente iniziato a marzo 2005. In lieve restringimento lo spread sul decennale di Italia e Grecia vs. Germania. Sul fronte societario, Swiss Re, uno dei principali gruppi di riassicurazione, ha riportato nel 2007 una contrazione degli utili inferiore alle attese. Il gruppo ha stimato ulteriori perdite per Cds per 240 Mln Franchi. Nella giornata odierna i tassi di mercato dovrebbero continuare a scendere risentendo del discorso di Bernanke e dell’annuncio di nuove svalutazioni da parte di AIG. Sul decennale il primo supporto passa a 3,94%, il secondo a 3,91%.

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Negli Usa tassi di mercato in calo dopo le dichiarazioni di Bernanke che hanno confermato la forte fase di rallentamento della crescita che pone la banca centrale in una fase più difficile rispetto al 2001, quando i conti pubblici erano in avanzo e l’inflazione era più moderata. Inoltre la crisi del 2001 interessò soprattutto il mercato azionario mentre la crisi in atto sta impattando principalmente sui consumatori attraverso il canale dei mutui. Bernanke ha anche aggiunto che l’economia Usa non si sta muovendo verso la stagflazione e che bisogna guardare attentamente le aspettative di inflazione. Il capo della Fed ha inoltre anticipato che alcune banche di piccole dimensioni potrebbero fallire come conseguenza del credit crunch. Il quadro negativo di breve è stato in parte bilanciato dal dichiarazioni di maggior ottimismo sul futuro: le politiche fiscali dovrebbero infatti favorire la crescita nel secondo semestre. Le parole di Bernanke sono state emblematicamente commentate da alcuni economisti Usa sintetizzando la strategia della Fed nei seguenti termini: “cut and hope”. In altre parole ulteriori tagli sono possibili, a partire da quello del 18 marzo, data per la quale gli operatori stanno cominciando a prezzare anche l’ipotesi di un taglio più corposo da 75pb. In questo contesto non stupisce osservare l’andamento del tasso biennale, che ieri ha toccato il livello minimo degli ultimi 4 anni. Notizie non positive sul fronte assicurativo dopo che AIG, la più grande compagnia assicurativa mondiale per totale dell’attivo, ha annunciato una perdita record trimestrale di circa 5Mld$ a causa di svalutazioni su contratti CDS. Sul comparto decennale livello di supporto a 3,60%.

Valute: non si arresta il forte deprezzamento del Dollaro verso Euro, dopo la conferma di Bernanke del forte stato di difficoltà dell’economia Usa. Lo stesso Bernanke è sembrato piuttosto accomodante in merito al deprezzamento Dollaro, enfatizzandone anzi gli aspetti positivi inerenti il rientro del deficit commerciale. Alla base della velocità del movimento in atto vi è probabilmente anche la rapida ricostituzione di posizioni nette lunghe di Euro degli speculatori che, nelle ultime settimane, stazionavano ai minimi degli ultimi due anni. Per oggi i livelli di resistenza si collocano a 1,5220 e 1,5290. Yen in marcato apprezzamento vs. Dollaro segnando i livelli massimi da circa 3 anni, sulla scia di timori di rapida chiusura dei carry trade in seguito a possibili fallimenti di piccole banche Usa come indicato da Bernanke. Più contenuto l’apprezzamento vs. Euro. Primo supporto a quota 158 verso Euro.

Materie Prime: in forte rialzo il prezzo del greggio Wti che nella notte ha toccato un nuovo record a 103,05$/barile sulla scia del deprezzamento del Dollaro verso l’Euro. In calo il prezzo del grano (-8,7%) dopo la notizia di un aumento della produzione in Europa. L’International Grain Council inoltre ha annunciato che le scorte globali a giugno potrebbero risultare superiori alle precedenti previsioni. Forte rialzo del nickel (+6,6%) dopo che lo sciopero in Colombia ha bloccato la produzione nelle miniere della BHP Billiton. Nuovo record dell’oro che ha raggiunto i 976,1$/oncia.

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