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Tassi Ue, Weidmann (Bundesbank) polemizza con economista Zew

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FRANCOFORTE (WSI) – Il presidente della Banca centrale della Germania (Bundesbank) Jens Weidmann, difende le nuove misure anti-crisi per stimolare la crescita in Europa annunciate giovedi’ scorso da Mario Draghi, tramite il taglio dei tassi e l’introduzione da parte della BCE di rendimenti negativi, in risposta all’allarme lanciato dal capo economista della Zew, l’istituto economico europeo, secondo il quale l’Ue si sta imbarcando nella creazione di una nuova grande bolla finanziaria.

Clemens Fuest, uno dei piu’ rispettati economisti tedeschi, responsabile del Centre for European Economic Research (ZEW), ha detto al quotidiano Handelsblatt di avere una “brutta sensazione” sul taglio dei tassi deciso la settimana scorsa dalla BCE e circa il progetto di offrire €400 miliardi di prestiti a buon mercato alle banche. Fuest in sostanza mette in allarme cittadini europei e mercati finanziari sul fatto che la Banca Centrale Europea cosi’ facendo potrebbe creare una nuova crisi tramite le misure di stimolo in stile Federal Reserve.

“Mi preoccupa il pericolo che la BCE crea con la sua politica di denaro a buon mercato”, ha detto Fuest all’Handelsblatt. “Avremo tutti gli ingredienti di una bolla: i prezzi del mercato immobiliare e della borsa in continua crescita, mentre sul mercato dei bond i profitti (ovvero tassi e rendimenti, anche sui titoli sovrani) stanno calando nonostante gli alti rischi”.

[ARTICLEIMAGE] La Reuters ha rilanciato la risposta di Jens Weidmann all’economista Clemens Fuest, sulle storiche misure di stimolo della Bce che hanno portato a tassi negativi:

“La situazione monetaria e’ differente da quella che era due o tre anni fa. L’outlook per l’inflazione a medio termine e’ in modo significativo al di sotto della nostra definizione di stabilita’ dei prezzi”, ha detto Weidmann. Aggiungendo che non appena l’attuale fase di bassa inflazione finira’, allora la BCE normalizzera’ la sua politica monetaria. “Faro’ tutto quello che posso per assicurare che la politica monetaria non rimanga cosi’ ‘allentata’ per un tempo piu’ lungo del necessario”, ha spiegato il n.1 della Bundesbank e membro autorevole della Banca Centrale Europea.