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TASSI, LE MANOVRE FED E TESORO INNESCANO CALO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri si è chiusa con tassi di mercato contrastati. Si è infatti assistito ad un rialzo dei tassi sul tratto a breve termine ed un calo sul tratto a lungo con il differenziale 2-10 anni che si è ulteriormente ridotto portandosi a 108 pb. Restano alte le tensioni sui paesi periferici con il differenziale sul decennale Italia-Germania a 108 pb e quello Grecia-Germania a 154 pb.

Piuttosto volatile la sessione sui listini azionari di ieri che hanno visto alternare fasi di rialzi a cali e che si è conclusa contrastata. L’Ocse ieri ha rilasciato le stime di crescita ed inflazione che vedono nel 2009 per l’area Euro un calo della crescita dello 0,6%, mentre l’inflazione dovrebbe crescere dell’1,4% a fronte di un rialzo del 3,4% del 2008. Oggi si terrà la riunione settimanale della Commissione europea che vedrà la presentazione del piano anticrisi.

Secondo le prime indiscrezioni i paesi Ue potranno adottare misure di bilancio espansivo per il 2009-2010, impegnandosi a ritornare in pareggio dopo il 2010. In mattinata il ministro delle Finanze francese Lagarde ha inoltre aggiunto che il piano potrebbe esser superiore ai 130 Mld€ annunciati in precedenza. La sessione di oggi sarà caratterizzata dall’attesa dell’esito della riunione della Commissione europea e dalle notizia provenienti d’oltreoceano, oltre che alla pubblicazione sui prezzi al consumo tedeschi di novembre.

Negli Usa la Fed ha annunciato altre due misure nel tentativo di sbloccare il credito al consumo ed alle piccole imprese per un totale di 600Mld$. Con un primo piano fino a 600Mld$ la Fed acquisterà fino a 100Mld$ di bond emessi direttamente dalle GSE, ossia le istituzioni sponsorizzate dal governo (Fannie Mae, Freddie Mac, Ginnie Mae e le Federal Home Loans Banks). Inoltre saranno acquistati fino a 500Mld$ di bond con mutui come collaterale e garantiti dalle GSE.

Il tentativo è quello di ridurre gli spread sulle obbligazioni delle agenzie sponsorizzate dal governo che recentemente sono aumentati, oltre che abbassare i tassi praticati sui mutui. Il secondo piano denominato TALF (Term Asset-backed securities Loan Facilities) consiste in una linea di credito fino a 200Mld$ della durata di un anno nei confronti dei detentori di obbligazioni AAA “nuove o emesse recentemente” aventi come collaterale prestiti agli studenti, credito al consumo, finanziamenti per l’auto e prestiti alle piccole imprese. Il Tesoro utilizzerà 20Mld$ del piano TARP come copertura di eventuali perdite derivanti dal TALF a protezione della Fed.

Paulson ieri ha dichiarato che la dimensione del TALF potrebbe aumentare ed includere anche obbligazioni garantite da mutui commerciali e non collegati alle agenzie governative. In sintesi la Fed sta avviandosi verso una situazione di ‘easing quantitativo’, ossia immissione di liquidità sul mercato tramite acquisto di obbligazioni, avendo in questo momento limitati margini di manovra sul fronte tassi a causa dell’ormai basso livello del tasso di riferimento (1%).

Sul fronte macro ieri il Pil del terzo trimestre è stato rivisto al ribasso al -0,5% annualizzato a causa di una minore contribuzione dei consumi e delle esportazioni nette. E’ invece risultata migliore delle attese la fiducia dei consumatori di novembre. I tassi di mercato sono scesi soprattutto sul tratto lungo della curva con lo spread 2-10 anni che si è contratto da 212 a 193pb. I listini azionari hanno chiuso contrastati. Oggi sono attesi gli importanti dati relativi ai consumi di ottobre che dovrebbero evidenziare una contrazione anche nell’inizio del quarto trimestre. Sul decennale il supporto principale si colloca intorno al 3%. Ricordiamo che alcuni mercati Usa oggi saranno soggetti a chiusura anticipata.

Valute: ieri si è assistito ad un marcato deprezzamento del Dollaro vs Euro in seguito alla notizia dei due nuovi piani presentati dalla Fed e dal Tesoro. Il cross ha formato una resistenza a 1,3080, al di sopra della quale avremmo un segnale di inversione di breve periodo con target intorno a 1,33-1,35. I supporti di breve periodo per oggi si collocano a 1,2930 e 1,28. Lo Yen verso Euro si è deprezzato temporaneamente fino a 126,27 (resistenza odierna) per poi tornare ad apprezzarsi sul debole andamento del listino azionario giapponese. Per oggi il supporto si colloca a 121,80.

Materie prime: nonostante il deprezzamento del Dollaro non si è assistito ad un marcato rialzo delle materie prime che, anzi, hanno chiuso in calo tranne alcune eccezioni. Il greggio Wti è calato nuovamente intorno ai 50$/barile sulla speculazione che i dati relativi alle scorte Usa oggi mostreranno un marcato aumento. Contrastati i metalli industriali. Tra i preziosi l’oro continua a rimanere sopra soglia 800$/oncia. Leggermente negative le materie prime agricole.

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