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TASSI: IMPOSSIBILE ABBASSARE LA GUARDIA

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(WSI) – Oggi è atteso il dato finale sui prezzi al consumo di maggio dell’intera area, che dovrebbe confermare il rialzo del 3,6% del preliminare. In settimana particolarmente atteso l’indice Zew tedesco ed il discorso di Trichet di venerdì.

Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno continuato a salire con il decennale che ha superato il 4,60%. Il differenziale di curva si è portato a +2 pb sulla scia di rinnovati timori inflattivi confermati dagli elevati prezzi al consumo italiani e tedeschi di maggio. Il tema dell’inflazione continua a preoccupare le autorità monetarie.

Quaden venerdì si è infatti accodato agli altri membri Bce, dichiarando che il rialzo dei tassi annunciato per luglio è mirato a contenere le spinte inflattive e che l’istituto non darà il via ad una serie di rialzi. Intanto sul monetario il tasso Euribor tre mesi è rimasto sui massimi dal 2000, a conferma del permanere della crisi finanziaria.

A tale proposito il governatore Draghi, presidente del Financial Stability Forum, in una relazione al G8 ha dichiarato che, malgrado il sistema finanziario si presenti ancora piuttosto fragile, sembra improbabile che i problemi delle banche possano avere ripercussioni sull’economia reale, che al contrario dipende dall’andamento del settore immobiliare, dall’inflazione e dal rialzo del prezzo del petrolio. Sul decennale la resistenza si colloca a 3,70%.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia di crescenti preoccupazioni su pressanti spinte inflattive, malgrado il calo del petrolio dello scorso venerdì. Inoltre sul mercato obbligazionario ha pesato anche il buon recupero dei listini azionari di venerdì, grazie anche alla buona performance del comparto finanziario.

In particolare Lehman ha recuperato circa il 13% dopo che BlackRock si è espressa in termini ottimistici sul prezzo del titolo dichiarando di aver partecipato al recente aumento di capitale. I prezzi al consumo di maggio hanno nuovamente superato la soglia del 4% a/a. Allo stesso tempo, il forte aumento del prezzo del greggio sta pesando sulla fiducia dei consumatori, come indicato dai dati preliminari raccolti dall’università del Michigan, ai minimi dal 1980.

Come emerso anche dal G-8 del fine settimana, l’impressione prevalente è di una fase di rallentamento della crescita meno profonda ma più prolungata nel tempo rispetto alle più recenti fasi recessive. Nel corso della settimana l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sull’andamento del greggio oltre che sui dati delle trimestrali bancarie, in particolare Goldman Sachs e Morgan Stanley. Nel breve la resistenza sul decennale si colloca al 4,25%.

Valute: Dollaro in lieve apprezzamento verso Euro lo scorso venerdì. Il recente G-8 non ha fatto menzione all’andamento del Dollaro concentrandosi piuttosto sul tema dei rischi inflattivi causati principalmente dal forte rialzo delle materie prime. Nei commenti successivi all’incontro tuttavia sono emerse dichiarazioni volte a puntualizzare come il contenimento delle spinte inflattive passi anche attraverso un freno all’eccessivo deprezzamento del biglietto verde.

Il Fmi in particolare è stato incaricato di approfondire le ragioni sottostanti il forte rialzo del greggio. Nel breve ribadiamo il supporto il supporto in area 1,5280/1,5350. Lo Yen continua a deprezzarsi verso Dollaro. Verso Euro la principale resistenza si colloca a 167/167,70. Nel frattempo segnaliamo il buon andamento della produzione industriale cinese di maggio, in crescita del 16% a/a da 15,7% del mese precedente.

Materie Prime: il petrolio chiude la settimana a 134,86$/bar, in discesa grazie anche al recupero del dollaro, che fa sentire i suoi effetti anche fra i preziosi (oro sotto gli 875$/oncia). Durante il fine settimana, nella riunione del G8 a Osaka, i ministri delle finanze delle maggiori economie hanno discusso ampiamente del problema dei prezzi delle materie prime, definendo gli attuali prezzi un serio problema.

L’Arabia Saudita, secondo indiscrezioni, nell’incontro del 22 giugno tra paesi produttori e consumatori, potrebbe annunciare un aumento della produzione di greggio di 200.000 barili al giorno. Bene gli agricoli specialmente il mais. La Nestlè ha dichiarato che i prezzi delle materie prime agricole si stabilizzeranno su livelli alti, ma non ai picchi visti alcune settimane fa. Contrastati gli industriali, con rame e zinco positivi a +2,14% e +1,63% rispettivamente; male il nickel (-2%) e il piombo (-3,19%) dopo l’aumento delle scorte al LME.

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