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Tassi BTP in forte calo: “attenti a non esultare troppo presto”

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ROMA (WSI) – I cali recenti dei tassi sui bond di stati alle prese con debiti “monstre” come Italia, Giappone e Spagna, sono stati accolti con favore, dal momento che si sono tradotti in apparenza in una flessione dei costi di finanziamento.

Ma si tratta davvero di una buona notizia? Un articolo del Financial Times mette in guardia e avverte che “i pericoli sono ancora all’orizzonte”.

Stando a una ricerca di Capital Economics, molti dei paesi che traggono maggiore beneficio dal calo dei tassi dei bond sovrani sono poi gli stessi che potrebbero trovarsi in una posizione “decisamente vulnerabile, nel caso in cui i tassi dovessero tornare a salire; se, per esempio, la Grecia dovesse uscire dall’Eurozona”.

Il calo dei rendimenti, inoltre, potrebbe anche non risultare in un calo dei debiti dei paesi altamente indebitati, avverte la società di ricerca.

Andrew Kenningham, senior global economist di Capital Economics, presenta con un grafico i più grandi vincitori del calo dei tassi sui titoli di stato. Di fatto, un calo di 2 punti percentuali dei costi di finanziamento del debito sostenuto per due anni, porterebbe benefici in termini di percentuale sul Pil, al (nell’ordine): Giappone, Italia, Usa, Spagna e Portallo.

L’economista avverte però che sarebbe “uno sbaglio” concludere che i problemi fiscali di alcuni paesi del sud Europa possano essere risolti da tassi sui bond inferiori.

Una riduzione delle spese su interessi, almeno all’inizio, darebbe infatti il via alla situazione in cui si è trovata la Spagna, dove i pagamenti sugli interessi legati ai debiti pubblici sono saliti dall’1,1% del Pil del 2008 al 3,1% nel 2014.

Kenningham spiega inoltre che il calo dei tassi in parte riflette anche le attese dei mercati su una crescita futura del Pil nominale più lenta; fattore questo, che non è assolutamente di buon auspico, dal momento che se il Pil scende, allora il rapporto tra debito/Pil potrebbe alla fine salire, anche se i tassi sui titoli di stato sono scesi.

Di conseguenza, “l’Italia e la Spagna sarebbero tra i paesi più vulnerabili nel caso di un recupero dei tassi di interesse, nel caso – per esempio (e l’esempio sembra calzante) – in cui i timori di uno scenario Grexit portassero i rendimenti dei loro bond a salire di nuovo”. (Lna)

FONTE

FT