Società

TASSI:
CARO DUISENBERG, E’ ORA DI SVEGLIARSI…

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Riprodotto dal giornale Wall Street Italia* del 21 maggio 2003, allegato a Metro

Intervista a John Lonski, managing director di Moody’s:

L’economia non cresce: i dati sul Pil sono
sconfortanti e la situazione tedesca è allarmante. Siamo in marcia verso una nuova
recessione?

Non facciamoci illusioni: la performance del 2003 sarà decisamente deludente. Nella migliore delle ipotesi andiamo incontro a un altro anno di crescita molto modesta. A complicare le cose è il Supereuro, che dal punto di vista fondamentale è ingiustificato in rapporto alla differenza tra il tasso di crescita europeo e quello statunitense. Con una migliore politica monetaria nella seconda metà dell’anno, il Pil si fermerà probabilmente appena sopra l’1%.

E nel 2004?

Se la banca centrale europea saprà rispondere alla
crisi con una politica monetaria aggressiva, tesa a stimolare l’attivita’ economica, l’anno prossimo il Pil potrebbe attestarsi al +2,2%. Ma non bisogna dimenticare che sul Vecchio Continente gravano ancora parecchie incognite. In particolare, la situazione geopolitica rimane instabile, e ciò potrebbe scoraggiare il turismo e gli investimenti provenienti dall’estero, con forti ripercussioni sulla congiuntura.

Che cosa dovrebbe fare la Bce?

E’ necessaria una politica monetaria più
espansiva, con un costo del denaro vicino a quello
statunitense (1,25%, ndr). Un taglio dei tassi è
ciò in cui tutti speriamo, e potrebbe arrivare anche nella riunione di domani: sarebbe certamente un segnale positivo se in risposta al forte apprezzamento dell’euro Duisenberg decidesse di abbassare il costo del denaro, riducendo così la pressione al rialzo sulla moneta. Ma questo e’ solo uno dei problemi dell’Unione. Altrettanto discutibile e’ la mancanza di flessibilita’: in caso di crescita estremamente debole i singoli governi dovrebbero avere la facolta’ di aumentare il proprio deficit, ma purtroppo il Patto di Stabilita’ non lo permette.

*Con 450.000 copie e 1,4 milioni di lettori, Wall Street Italia e’ il primo settimanale finanziario free press al mondo