disavanzo pagina 2
La Santa Sede chiude l’anno con un disavanzo di 14.890.034 euro. Spese ingenti per il personale e nelle comunicazioni sociali. Anche la Chiesa risente della crisi. La banca IOR ha offerto 49 milioni.
Negli ultimi decenni le spese di molti paesi sono state troppo alte: GUARDA GRAFICI sul bilancio degli stati negli ultimi 30 anni. Sara’ complicato spendere ancora e subito, ma qualcosa si deve fare.
Il Fondo avverte: occhio allo spread, se arrivate a 500 non ce la fate. E sul pareggio di bilancio nel 2013? “Target non raggiungibile”. Nel 2012 la crescita del Pil fissata in forte calo a +0,3%.
E’ dovuto intervenire da Firenze il direttore generale di via Nazionale Fabrizio Saccomanni (foto), con generiche affermazioni di sostegno alla manovra di contenimento del deficit indicata dal governo. “E’ ambiziosa” ma richiede un “ampio consenso politico” ha detto. Una risposta alle accuse di Enrico Morando.
“I calcoli sono da rifare. Il nuovo Patto Ue avrĂ molte deroghe”, dice Paolo Manasse (foto), economista dell’universitĂ di Bologna, ex Ocse ed ex Fmi. «L’obiettivo del pareggio di bilancio del 2014 «è raggiungibile», quello del taglio del nostro debito kolossal (120% del pil) prospettato dal Patto di Stabilità «no».
Parla il direttore generale Galli (foto) in un’audizione al Senato. «Serve uno scatto di orgoglio per affrontare le urgenze del Paese». E ancora: «senza crescita è molto difficile conseguire la stabilitĂ finanziaria».
Il rapporto tra debito pubblico e Pil di Tokyo, già il più alto e a rischio del mondo, è destinato ad aumentare ancora, fino al 250,5%. Per il 2011, il Giappone è il Paese con il maggiore fabbisogno di finanziamenti (55,8% del Pil), seguito da Stati Uniti (28,8%), Grecia (24%), Italia, Belgio (22,4%) e Portogallo (21,6%).
Oggi uscito anche un dato poco rassicurante: per la prima volta in sette anni il paese ha chiuso il mese con un deficit commerciale. Colpa anche del rally dei prezzi del petrolio.
“Non solo nei mercati dei debiti sovrani di Grecia, Irlanda e Portogallo”, si legge nel bollettino mensile della Banca centrale europea, dove si parla anche della frenata nella crescita dei salari nel nostro paese e in Germania.
Nonostante i problemi di Irlanda e Portogallo, l’azionario del Vecchio Continente ha tentato di consolidare i guadagni dei giorni scorsi sostenuto dai comparti auto, chimico e costruzioni, e dall’avvio di Wall Street.