FIRENZE – L’Italia non presenta rischi di emergenza sul debito sovrano, ha detto il direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni. La manovra di contenimento del deficit indicata dal governo è ambiziosa e richiede un “ampio consenso politico” ma se delineata in modo credibile avrebbe un immediato impatto positivo sui mercati finanziari, ha aggiunto.
Le analisi tecniche dimostrano che vi sono ampi margini di risparmio in molti comparti di spesa. Alla domanda se la riforma del fisco annunciata ieri dal governo vada nella giusta direzione, Saccomanni ha risposto: “Sì. Naturalmente è un programma ambizioso e vedremo come verrà realizzato”. Il mese scorso l’agenzia di rating Standard and Poor’s ha tagliato da stabile a negativo l’outlook sul debito sovrano dell’Italia.
Proprio oggi il senatore del PD, Enrico Morando, ha lanciato accuse al governo sulla gestione della manovra e sul rientro dal debito. Sono le stesse osservazioni che vengono fatte sui mercati finanziari internazionali, dagli Stati Uniti all’Asia, mentre qui in Italia sembra quasi un delitto di lesa maesta’ o addirittura puro terrorismo scriverne e parlarne. A New York, Londra, Honk Kong dei debito pubblici e delle politiche fiscali dei singoli paesi si parla ogni giorno, monitorando nel contempo prezzi dei titoli di stato e dei CDS (credit default swaps).
«Ma io ogni giorno resto più allibito – ha detto Morando in un’intervista – Berlusconi confonde le acque, quando parla dei 3 miliardi si riferisce alla correzione dei conti nel triennio in corso, eppure così devia l’attenzione dai 40 miliardi che dobbiamo recuperare per pareggiare il bilancio nel 2014. Ha paura di pagare dazio con gli elettori».
Morando e’ uno dei massimi conoscitori di questioni relative alla finanza pubblica (e’ stato relatore di minoranza sul DEF e PNR). E’ scandalizzato che lo stesso premier invochi di voler «aprire i cordoni della borsa». Invece senza una manovra seria, secondo i parametri gia’ concordati i sede Ue con i ministro delle finanze dell’Ecofin, si espone il Paese ad un rischio mortale – dice il senatore – con lo spread (il differenziale) tra i titoli italiani e quelli tedeschi che potrebbe salire verso l’alto, e con il rischio di pagare interessi sempre piu’ alti a chi compra i nostri titoli di stato (Btp e Cct).
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Il governo cadrà sui conti? No, ma il premier mente per non pagare dazio
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La manovra che il governo sta mettendo in cantiere ”va nella direzione giusta”. E’ quanto ha affermato Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia. ”Naturalmente e’ un programma ambizioso, vedremo come verra’ realizzato”, aggiunge, ricordando come il rientro dal disavanzo di bilancio nel prossimo triennio ”sconta la ripresa della crescita economica, e richiede l’adozione di misure correttive nell’ordine di 2,3 punti percentuali di Pil”.
Le analisi di ‘spending review’ compiute dal 2007 dalla Ragioneria dello Stato ”mostrano che vi sono ampi margini di risparmio in molti comparti di spesa”, ha aggiunto Saccomanni. Per agire sulla spesa pubblica, ha sottolineato, si rende ”opportuno” procedere a ”tagli selettivi”, perche’ quelli lineari ”colpiscono allo stesso modo le spese produttive e quelle improduttive”: tali tagli ”vanno individuati sulla base di analisi approfondite dei meccanismi che regolano le singole voci di spesa, studiandone le procedure, le norme, le consuetudini”.