Società

Giovani fuori sede, 7 su 10 si definiscono “mammoni”

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I giovani studenti e professionisti fuori sede si sono rivelati sicuramente più intraprendenti della media nel lasciare il tetto materno e buttarsi in nuove esperienze di studio o di lavoro. Anche per loro, però, il legame affettivo con i genitori resta forte e, per la maggioranza, tornare spesso a casa sarebbe, se possibile la scelta ideale.
Secondo una rilevazione interna di Housing Anywhere (una piattaforma dedicata alla ricerca di affitti per giovani studenti e professionisti attiva in 60 Paesi) condotta su 140 utenti italiani, il 33% dei giovani fuori sede tornerebbe a casa ogni weekend, se ne avesse la possibilità. Nei fatti, riesce a farlo solo 18% degli intervistati, mentre il 34% fa visita ai suoi genitori una volta al mese e il 17% solo in occasione delle feste comandate.

Ad attirare di più i giovani verso il ritorno fra le mura di casa sono, in primo luogo il calore familiare, le attenzioni di mamma e papà e la buona cucina (42%). Un altro 30%, pur affermando di sentire la mancanza dei genitori sostiene che a volte la loro presenza sia troppo invadente. In generale il 70% dei fuori sede ritiene di definirsi “mammone”, senza eludere lo stereotipo che viene spesso affibbiato ai giovani italiani.

All’interno di questo gruppo di giovani fuori sede, la grande maggioranza (il 76%) afferma di aver lasciato casa fra i 20 e i 30 (di cui 3 su 5 prima di averne compiuti 25). Solo il 24% avrebbe abbandonato il tetto materno dopo i 30 anni. A giustificare la fatidica partenza è, nella maggioranza dei casi (63%) la scelta di intraprendere gli studi universitari in un’altra città, in secondo luogo (35%) ad allontanare da casa sono motivi professionali.

Italiani mammoni, uno sguardo europeo

E’ certo, però, che in termini generali l’attaccamento dei giovani italiani alla famiglia è il più forte in tutta l’Unione Europea. Secondo i dati Eurostat (2017), oltre il 70% 25-29enni italiani vive ancora con mamma e papà. In Francia e nel Regno Unito sono poco più del 20%, in Spagna e Grecia poco più del 60%.