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STREAM: SOSPESO L’AUMENTO DI CAPITALE

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Il tribunale di Roma ha sospeso l’aumento di capitale da 540 miliardi deliberato da Stream. La decisione è stata presa in quanto la società non potrebbe procedere alla ricapitalizzazione se non dopo aver ripianato la perdita d’esercizio di 253 miliardi.

Il tribunale romano entra in questo modo in una diatriba anche piuttosto violenta che aveva visto contrapposti gli azionisti di Stream nelle scorse settimane, quando Vittorio Cecchi Gori protestò (“mi vogliono fare fuori”, disse) perchè Telecom Italia (35%) e Rupert Murdoch (35%)decisero per l’aumento. Cecchi Gori detiene il 18% di Stream, la Sds di Roma, Lazio, Fiorentina, Parma il 12%.

C’era stata maretta anche nel mondo politico, mentre proprio Cecchi Gori aveva presentato un ricorso d’urgenza contro la delibera del Consiglio di amministrazione lamentando “il mancato rispetto dei patti parasociali sulle modalità e la tempistica di convocazione del Cda in funzione dell’aumento di capitale”.

Telecom Italia, il cui numero uno Roberto Colaninno era appositamente volato a New York in via preventiva per accordarsi con Murdoch, aveva replicato sostenendo che “le modalità e l’ammontare dell’operazione consentiranno a Stream di far fronte ai propri impegni economici e finanziari e perseguire gli obiettivi di crescita e sviluppo”.