Società

Stiamo pagando noi, non i politici incapaci e corrotti

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Milano – “I primi colpevoli siamo noi greci, abbiamo scelto e sostenuto il sistema politico che ci ha portati al disastro”. E’ Dimitri Deliolanes, corrispondente da Roma per la tv pubblica greca ERT, in una analisi schietta a dire quello che molti suoi concittadini ancora non vogliono riconoscere. Il giornalista spiega che “ognuno aveva il suo tornaconto: far assumere il figlio allo Stato, non pagare le tasse, fare come ci pare. Credevamo, ci avevano fatto credere, che sarebbe andata avanti così all’infinito. Non era vero. E ne stiamo pagando le conseguenze. Noi, non i politici incapaci e corrotti. Abbiamo chiesto l’aiuto dell’Europa. Ma abbiamo scoperto che l’Europa non c’è”.

E adesso la situazione è evidente. Lui stesso non ha paura ad ammetterlo. “Ci sono solo, come un secolo fa, le “grandi potenze”. La Francia e la Germania, tra poco solo la Germania. E’ lei che ha deciso la cura, coinvolgendo il Fmi. Ma la medicina è peggiore della malattia. É stata spolverata la stessa ricetta applicata a suo tempo in paesi non europei, come l’Argentina: svalutare. Nel nostro caso però c’è l’euro, non si può svalutare. Allora si svaluta il costo del lavoro, si abbattono stipendi e pensioni, si distrugge lo stato sociale”.

E’ sopratutto il sogno di una Europa unita ad essere tramontato. “L’Europa non ci ha aiutato a combattere la scandalosa evasione fiscale. Ci ha imposto di aumentare le tasse a chi già le pagava. E, soprattutto, bisogna svendere i gioielli di famiglia, le società pubbliche. Non quelle obsolete e spendaccione, che nessuno vuole, ma quelle floride e innovative, che portano soldi alle
casse dello stato. Il risultato – conclude – è la miseria e la fame”. “Noi vogliamo continuare a rimanere dentro l’Europa, ma vediamo che stanno prevalendo interessi particolari e che i famosi principi fondanti dell’UE non sono che parole vuote”.