Società

Stato-Mafia: bruciato nastro conversazione tra Napolitano e Mancino

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ROMA (WSI) – Proprio nel giorno della rielezione di Giorgio Napolitano, si chiude la delicata storia piena di ombre delle intercettazioni del Colle con l’ex ministro Nicola Mancino, registrate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.

Il gip di Palermo Riccardo Ricciardi ha proceduto oggi alla cancellazione del nastro che conteneva la conversazione tra il presidente della Repubblica e Mancino.

Le conversazioni sono state bruciate per sempre, dopo che la Cassazione aveva ritenuto inammissibile” la richiesta di Massimo Ciancimino di ascoltare le telefonate. Il contenuto e’ stato giudicato troppo sensibile.

Quando in ultimo appello e’ stata stabilita la distruzione del nastro contenente le conversazioni, il pm di Palermo Pace si chiese che cosa dovrebbero fare se mai venisse intercettata una conversazione del presidente della Repubblica che complotta per un colpo di Stato. Brucerebbero anche in quel caso i file?

Il 18 giugno dell’anno scorso, dopo che diversi giornali avevano pubblicato, dedicandogli grande spazio e rilievo i testi di conversazioni telefoniche con il senatore Nicola Mancino, intercettato nell’ambito di un’indagine della Procura di Palermo, il consigliere del Quirinale Loris D’Ambrosio, fortemente colpito dalla presentazione e dall’interpretazione datane con clamore da vari organi di stampa, aveva indirizzato a Napolitano una lettera che e’ poi stata pubblicata insieme alla risposta.

Da parte D’Ambrosio giunse una denuncia “assolutamente obiettiva e puntuale” di “comportamenti perversi e calunniosi, funzionali a un esercizio distorto del proprio ruolo, di quanti, magistrati, giornalisti o politici, non esistano a prendere per bersaglio anche lei e me”.