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Spread: sale la tensione in Spagna e Italia

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ROMA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro ieri si è assistito ad un rialzo dei tassi di mercato dei titoli periferici (ad eccezione del Portogallo), mentre sono rimasti piuttosto stabili quelli tedeschi alla luce del buon esito dell’asta sul titolo a 5 anni: il bid-to-cover è stato elevato attestandosi al massimo dall’agosto 2012.

Tra i motivi del rialzo dei tassi sui titoli periferici può esserci la liquidità drenata dal collocamento record del nuovo BTP Italia e dati macro in Europa tendenzialmente migliori delle attese che ridimensionano le aspettative di un taglio dei tassi da parte della BCE per oggi. In lieve rialzo lo spread Italia-Germania salito oltre i 245pb. Il collocamento del BTP Italia 2017 legato all’inflazione è terminato con un successo: il Tesoro italiano ha collocato oltre 22Mld€ (nuovo record) chiudendo anticipatamente l’offerta. Sul fronte macro i PMI servizi finali di Francia e Germania sono stati rivisti al rialzo ad ottobre, mentre quello italiano è rallentato oltre le attese. Migliori del previsto gli ordinativi industriali tedeschi di settembre, grazie alla domanda estera, mentre quella domestica è calata su base mensile. Infine sono invece risultate deludenti le vendite al dettaglio di settembre relative all’area Euro, calate su base mensile oltre le attese.

Oggi è in programma la riunione della BCE, seguita dalla conferenza stampa di Draghi. Il consenso di mercato si attende un mantenimento del tasso di riferimento allo 0,5%. Sarà particolarmente importante il tono che Draghi userà durante la conferenza stampa per far percepire al mercato la possibilità di ulteriori misure accomodanti nel prossimo futuro, forse già a partire da dicembre.

C’è attesa anche per vedere se in questa riunione il tema della forza dell’euro sarà trattato con più vigore rispetto all’ultima riunione. Il presidente potrebbe dichiarare che l’euro è una variabile importante per le aspettative d’inflazione e della crescita, quindi il suo andamento impatta sulle decisioni di politica monetaria dell’istituto. In programma anche la riunione della BoE dove, alla luce dei recenti buoni dati macro, non è attesa nessuna modifica all’attuale politica monetaria. Sul fronte aste oggi è atteso il collocamento di bond a medio e lungo termine spagnoli (3-4Mld€) e francesi (5,5-6,5Mld€). Sul fronte macro in programma i dati sulla produzione industriale tedesca di settembre. Negli Usa i tassi di mercato ieri sono calati leggermente a causa del ridimensionamento contenuto delle aspettative di partenza a breve del tapering da parte della Fed dopo le dichiarazioni caute da parte di alcuni membri. Probabilmente la decisione finale sarà condizionata dai dati macro che usciranno da qui alla prossima riunione di dicembre, in particolare da quelli del mercato del lavoro di novembre in pubblicazione all’inizio del prossimo mese. Nel frattempo il Tesoro Usa ha annunciato il lancio del nuovo bond a tasso variabile nel prossimo 29 gennaio 2014; saranno collocati 10-15Mld$ di bond con scadenza biennale. Si tratterà del primo nuovo titolo da 17 anni quando nel 1997 furono introdotti i bond collegati all’inflazione (TIPS). Dal punto di vista macro oggi l’attenzione sarà focalizzata sul PIL del terzo trimestre atteso rallentare leggermente al 2% t/t annualizzato dal 2,5% del secondo.

Valute: l’euro ieri si è leggermente apprezzato verso dollaro a causa del ridimensionamento delle attese di un taglio dei tassi oggi da parte della BCE nonostante il recente calo dell’inflazione. La giornata potrebbe diventare volatile sui mercati a partire dal pomeriggio quando ci sarà la conferenza stampa di Draghi e la pubblicazione del PIL Usa. Per oggi la resistenza principale si colloca a 1,3650, con livello intermedio a 1,3550; il supporto si colloca a 1,3440. L’euro si è leggermente apprezzato ieri anche verso yen con il cambio che resta compreso tra il supporto 132 e la resistenza 134. Deprezzamento generalizzato per il dollaro australiano dopo l’aumento del tasso di disoccupazione ad ottobre. Andamento misto per le valute emergenti ieri: tra le più penalizzate troviamo il rand sudafricano e la rupia indiana, mentre si sono apprezzare le valute dell’Est Europa.

Commodity: l’indice GSCI ieri è rimbalzato per la prima volta da sette sessioni grazie ai settori energia e preziosi, entrambi in rialzo di circa lo 0,7%. Tra gli energetici si è messo in evidenza il greggio WTI (1,5%) favorito dall’aumento sotto le attese delle scorte Usa e dalla domanda di benzina ai massimi da luglio. Si è invece mosso intorno alla parità il Brent (-0,1%). Giornata positiva anche per l’oro (0,7%) grazie al lieve deprezzamento del dollaro ed al ridimensionamento delle attese di tapering. A livello settoriale sono invece calati sia i metalli non ferrosi (-0,6%) che gli agricoli (-0,4%). Tra quest’ultimi segnaliamo il calo del caffè (-1,9%) che ha toccato i minimi dall’ottobre 2006.

Azionario: seduta di ieri positiva per i listini europei con l’indice Stoxx 600 che ha aggiornato nuovi massimi da cinque anni in un contesto di rialzo generalizzato per tutti i settori. Gli operatori attendono con ottimismo la riunione odierna della BCE sperando in un tono accomodante nella parole di Draghi. A favorire gli acquisti nella seduta di ieri ha contribuito anche il buon dato sugli ordinativi industriali tedeschi di settembre che fanno ben sperare in un’accelerazione della crescita nella prima economia dell’area. A livello settoriale il comparto tecnologico è risultato il migliore all’interno dell’indice Stoxx 600, seguito dagli industriali; in fondo al listino invece troviamo il settore telecomunicazioni. In Italia l’indice Ftsemib è tornato ieri ad essere tra i migliori in Europa con un guadagno di quasi l’1%. Al suo interno rimbalzano i titoli del settore bancario insieme ad Enel (+2%) alla vigilia dei conti trimestrali attesi per oggi. Tra tutti i titoli del listino spicca però Pirelli (+5,4%) dopo le positive indicazioni giunti dai conti e soprattutto dalle indicazioni del nuovo piano industriale.

In mattinata apertura negativa per i listini europei con vendite generalizzate su quasi tutti i settori. Negli Usa ritornano a salire i principali indici tra cui spicca il nuovo massimo storico fatto registrare dal Dow Jones grazie al balzo di oltre il 4% messo a segno da Microsoft, salito sui massimi da oltre 12 anni. Le attese di un mantenimento del piano di QE da parte della FED continua a favorire gli acquisti sul mercato azionario anche se la serie di record registrati nelle ultime settimane potrebbe portare a prese di profitto nel breve termine.

A livello settoriale, tutti i comparti, ad eccezione dell’health care, sono risultati in rialzo ieri guidati da utility e telecomunicazioni. Sul fronte emergente, quinta seduta consecutiva in calo per l’indice MSCI EM con le vendite che continuano a colpire soprattutto i listini dell’America latina. In rialzo invece quelli europei con il listino turco che sale di quasi l’1,5%. Durante la notte andamento debole per i listini asiatici ad eccezione di quello indiano che ha beneficiato di alcuni trimestrali positive da parte di società del comparto tecnologico.

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