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Spread periferici in calo nonostante Moody’s

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SIENA – Tassi di interesse:in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva sia governativa sia swap a fronte di un forte calo dei listini azionari.

Sui periferici ieri si è registrato un rialzo dello spread su Irlanda e Portogallo, mentre in mattinata si sta assistendo ad un calo dei differenziali di tutti i paesi non core. Il calo sta interessando anche il Portogallo malgrado la notizia del downgrade di due notch di Moody’s (con outlook negativo), portandolo allo stesso livello del rating di S&P che ha proceduto alla revisione al ribasso lo scorso novembre.

In Portogallo il primo ministro ha dichiarato che il governo è disposto a discutere le misure di austerità proposte la settimana scorsa con l’opposizione ed evitare così una crisi politica e la richiesta di aiuti internazionale.

Intanto non è mancata la critica di Trichet su alcuni punti del nuovo Patto per l’Euro, definito insufficiente. Il capo della Bce ha infatti criticato la non automaticità delle sanzioni (dovranno infatti essere proposte a maggioranza qualificata dalla Commissione europea) ed al rifiuto tedesco di consentire all’Efsf ed Esm l’acquisto di bond governativi sul mercato secondario.

Dopo il piano per l’euro discusso venerdì dai leader dell’area Euro, ieri i ministri finanziari si sono occupati del patto di stabilità. La riforma del patto di stabilità mette in primo piano non solo il deficit ma anche il debito. I paesi con un debito oltre il 60% del Pil dovranno procedere ad una sua riduzione annua di 1/20 a partire dal 2015.

Le sanzioni per gli indisciplinati saranno semi-automatiche: 0,2% del Pil per deficit e debiti eccessivi, 0,1% per squilibri macro-economici eccessivi (surplus o deficit dei conti correnti, gap di competitività), che entrano per la prima volta nel patto e verranno segnalati con “allarmi preventivi”. Le modalità di finanziamento del nuovo fondo Efsf (che avrà una dotazione effettiva di 440 Mld€ e non più di 250 Mld€) ed Esm (500 Mld€) sarà discussa nella riunione straordinaria di lunedì dei 27 ministri finanziari dell’Ue. Al momento l’opposizione maggiore arriva dalla Finlandia, uno dei paesi con rating massimo che dovrebbero aumentare le garanzie offerte al fondo. A metà aprile infatti sono attese le elezioni politiche nel paese.

Oggi in Germania si avrà la riapertura del titolo a due anni fino a 6 Mld€ ed in Portogallo l’asta dei titoli ad 1 anno fino ad 1Mld€.

Negli Usa tassi di mercato in calo sulla parte al ungo termine, che sta risentendo del calo delle aspettative di inflazione conseguente alla diminuzione del prezzo del greggio e delle materie prime in generale.

L’incontro della Fed si è chiuso con un comunicato che, rispetto al precedente di gennaio, ha presentato toni più ottimistici sulla crescita e sul mercato del lavoro, definito in miglioramento graduale. Il fattore di maggiore criticità è stato confermato essere il settore immobiliare, in particolare quello commerciale. Ampio spazio è stato dedicato al tema inflazione: la Fed ha esplicitamente fatto riferimento al forte rialzo del prezzo delle materie prime ritenendone però l’impatto sui prezzi transitorio. In ogni caso la Fed ha dichiarato che “terrà sotto stretto controllo l’evoluzione dell’inflazione e delle aspettative di inflazione”. Nessuna menzione è stata fatta agli eventi in Giappone. L’incontro decisivo in vista della scadenza del piano a giugno, sarà probabilmente quello del 27 aprile.

Valute: giornata molto volatile per il cross euro/dollaro che, dopo esser sceso in una prima fase sotto quota 1,39, si è riportato in serata a ridosso dell’importante area 1,40. Nei prossimi giorni sarà importante monitorare la tenuta di tale livello in quanto un’eventuale rottura potrebbe spingere il cross verso quota 1,43/45. Il supporto primario si colloca a 1,3750. Da segnalare un nuovo minimo storico del franco svizzero contro dollaro sotto quota 0,92.

Yen stabile questa notte nonostante il forte rimbalzo della borsa giapponese (+5,7%), in seguito ad un’ulteriore iniezione di liquidità della BoJ pari 43 Mld$. Verso dollaro il cross si colloca il prossimità del supporto 80,60, con l’area 80 che rappresenta il livello critico al di sotto della quale la volatilità potrebbe aumentare fortemente. Verso euro lo yen ieri si è apprezzato nonostante l’euro/dollaro sia tornato in prossimità di 1,40. Il supporto per oggi si colloca a 112.

Materie Prime: ieri si sono registrate forti vendite sulle materie prime ad eccezione del gas naturale (+0,7%) che è stata l’unica componente dell’indice GSCI a chiudere positiva. Tra i peggiori gli agricoli guidati dai ribassi di zucchero (-7,7%), grano (-5,9%) e soia (-5,2%). Tra gli energetici il greggio Wti ha perso il 4% ed il Brent il 4,5%. Ribassi anche per i metalli preziosi guidati dall’argento (-4,8%) ed industriali guidati dal nichel (-4.3%).

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