Economia

Spread: con Draghi al governo, differenziale giù a 50-60 punti

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L’accettazione con riserva da parte di Mario Draghi dell’incarico conferito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di provare a formare un nuovo esecutivo ha avuto un effetto immediato sui mercati finanziari italiani.

Nelle ultime due sedute, si sono verificati forti acquisti non solo sulle azioni ma anche sui bond italiani, che hanno portato lo spread intorno ai 100 punti. Un segnale chiaro che gli investitori stanno premiando la scelta di Mattarella.

Spread giù sui livelli di Spagna e Portogallo

Non solo il mercato, ma anche gli analisti promuovono senza riserva la scelta di un esecutivo guidato dall’ex numero uno della BCE.

Per Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia:

“In caso di consultazioni positive con la raccolta di numeri significativi e duraturi in Parlamento (almeno 170 voti favorevoli/appoggi al Senato) Mario Draghi potrebbe non solo focalizzarsi sui punti già espressi dal presidente Mattarella ma anche sui principali problemi dell’economia italiana, dalla bassa produttività all’elevato livello di disoccupazione.
La credibilità internazionale e la reputazione di un governo con a capo Mario Draghi diminuirebbe il rischio paese “Italia” con uno spread in forte calo nelle prossime settimane sui livelli di Spagna e Portogallo (50-60 punti base). In tale scenario il settore bancario italiano riceverà molteplici benefici non solamente dalla discesa dello spread ma anche per un maggiore impegno dell’esecutivo ad agevolare la cessione di crediti deteriorati e maggiori incentivi governativi per un consolidamento del comparto per aumentare la redditività”.

Resta tuttavia l’incognita delle consultazioni. Sono diversi i punti interrogativi sui partiti che sosterranno Draghi.

“In caso di consultazioni negative da parte di Draghi la risposta sui mercati potrebbe essere molto negativa con uno spread in forte crescita ben al di sopra di 130 punti base nelle prossime settimane e in caso di ritorno alle urne al di sopra dei 150 punti base”.

Sulla stessa linea, Fabio Castaldi (Pictet Asset Management) secondo cui il via libera al governo Draghi può portare il differenziale con i Bund verso i 70 punti. Con elezioni anticipate, invece si può tornare sui 150 punti.

“Sul BTP – commenta Castaldi – le prospettive più favorevoli possono far ipotizzare una convergenza (ancorché non completa) verso i rendimenti dei titoli governativi spagnoli che trattano, al momento, ad uno spread di 60 punti base contro il Bund tedesco. Ipotizziamo quindi un’ulteriore compressione dello spread BTP/Bund fra i 20 e i 30 punti base con obbiettivo l’area 70/80 bps qualora la strada di Draghi andasse a buon fine”. In caso di elezioni anticipate, conclude Castaldi, lo “spread rivedrà probabilmente 150bp”.

Infine Anais Boussie, analista economico per l’Europa di Credit Suisse:

 “Se confermata, la nomina di Draghi metterebbe fine all’ultima crisi politica e solleverebbe speranze in termini di ripresa economica. Il suo compito sarà probabilmente impegnativo visto il panorama politico molto frammentato in Italia. Tuttavia, la rinuncia alle regole del Patto di stabilità, e il Recovery Fund, forniranno un certo margine di manovra in termini di spesa. Questo, potrebbe stimolare la ripresa economica del Paese a breve termine e migliorare la sua traiettoria di crescita a lungo termine. È probabile che il rally di mercato continui”.