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Spread, Bce rileva anomalie: “volatile e alto dopo elezioni”

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Un grafico, spesso, si sa esprimere con più forza rispetto alle parole. Nel caso degli spread sovrani all’interno dell’Eurozona sarebbe stato difficile non notare che, in seguito alle elezioni del marzo 2018, in Italia, si è sperimentata un’anomalia nel differenziale fra Roma e Berlino nei rendimenti dei titoli di stato decennali. A rilevarlo è stata, alla fine, anche la stessa Banca Centrale Europea, nell’ultimo bollettino economico.

Nel grafico in basso, infatti, la Bce riassume l’andamento degli spread nell’Eurozona, con l’Italia in verde chiaro che compie un salto in solitaria nel maggio 2018, con un aumento dei rendimenti nei titoli di stato che non tornerà più ai livelli pre elezioni politiche. Lo spread italiano, scrive la Bce, “è rimasto volatile ed elevato rispetto ai livelli osservati prima delle elezioni del 2018” e da marzo a giugno è aumentato di 33 punti base, raggiungendo i 2,38 punti percentuali.

Il Portogallo (verde scuro) ha sperimentato, al contrario, una sorprendente discesa del suo spread. “Il differenziale sul debito portoghese si è ridotto di 34 punti base in risposta a un miglioramento delle finanze pubbliche del Paese e al conseguente innalzamento del rating da parte di Standard & Poor’s”. I “titoli di Stato spagnoli [azzurro] sono scesi, nel complesso, di 12 punti base, dopo una fase di volatilità nel periodo delle elezioni di aprile”.

All’interno del bollettino viene ricordata, inoltre, la forte divergenza nel rapporto fra disoccupati e posti vacanti all’interno dei vari membri. Se in Germania il mercato del lavoro è molto stretto, superando i livelli pre crisi, così come in Francia, seppure a un livello meno pronunciato. “Al contrario in Spagna e in Italia la strettezza del mercato del lavoro è significativamente più bassa rispetto ai precedenti picchi”.