Società

SPARIGLIARE
IL PORTAFOGLIO

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(WSI) – Nel corso della settimana in area Euro segnaliamo i dati finali dell’inflazione di luglio, ma soprattutto il Pil del secondo trimestre di Spagna, Germania e dell’intera area. Negli Usa attese le vendite al dettaglio ed i prezzi al consumo di luglio.

Tassi di interesse: in area Euro i tassi sono calati sulla parte a breve, mentre sono rimasti stabili sul lungo comportando un aumento dello spread 2-10 anni da 17 a 20pb. In ribasso le aspettative di inflazione implicite nelle breakeven dei linkers soprattutto sulla parte a breve grazie alla correzione del prezzo del greggio. Il report “Bank Lending Survey” di luglio della BCE ha evidenziato come i criteri di erogazione dei prestiti continuano ad essere restrittivi, in modo particolare per i prestiti al consumo.

Il Pil italiano del secondo trimestre si è contratto dello 0,3% t/t. Il nostro paese è così diventato il primo paese europeo (tra quelli principali) ad annunciare una contrazione della crescita, con possibilità pertanto che la crescita annua si attesti in prossimità dello zero. Questa settimana dovrebbe essere il turno anche della Germania.

Per oggi non sono attesi dati macro di rilievo in Europa e negli Usa, pertanto i mercati obbligazionari potrebbero essere caratterizzati da bassi volumi a meno di un inasprimento della guerra tra Russia e Georgia. Sul decennale il supporto si colloca in area 4,23-4,20%, la resistenza a 4,33%.

Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo sulla scia del forte recupero dei listini azionari spinti principalmente dal calo del prezzo del greggio. In realtà la giornata di venerdì si prestava ad una lettura ambivalente. Le tensioni in Georgia e la negativa trimestrale di Fannie Mae (-9%) avrebbero potuto infatti offrire lo spunto per una giornata diametralmente opposta rispetto a quella che si è poi verificata con guadagni degli indici azionari superiori al 2%.

Si tratta di indicazioni che nel breve termine gli operatori stanno evidentemente riequilibrando i portafogli, riducendo il sottopeso di equity. Allo stesso tempo però emergono anche indizi che tale atteggiamento potrebbe interessare al massimo qualche settimana, a giudicare dall’andamento in controtendenza dei paesi emergenti sia dal punto di vista azionario sia sotto il profilo obbligazionario.

Allungando l’orizzonte di riferimento emergono inoltre indizi di potenziale rallentamento nel quarto trimestre. Sotto tale punto di vista, i dati sulle vendite al dettaglio di luglio risultano importanti per verificare l’entità dell’impatto dei rimborsi fiscali. Qualora quest’ultimo si rivelasse in sensibile diminuzione, sarebbe allora supportata la tesi di un effetto limitato ai soli mesi di distribuzione dei rimborsi che si sono conclusi lo scorso 11 luglio. Nel breve termine, supporto su base settimanale sul decennale in area 3,75%.

Valute: Dollaro in rapido e forte apprezzamento verso Euro. Il calo del Pil italiano del secondo trimestre ha accentuato il movimento di rafforzamento del biglietto verde, già iniziato dopo le dichiarazioni di Trichet in merito ad un possibile rallentamento della crescita nel secondo e terzo trimestre. Inoltre le tensioni in Georgia hanno ulteriormente penalizzato la valuta europea. E’ stata così raggiunta questa mattina l’area di supporto 1,4950, piuttosto rilevante nel breve termine. Prima resistenza a quota 1,5050.

L’Euro ha proseguito la fase di deprezzamento anche verso lo Yen con il cross che sta dirigendosi verso il supporto 163,30, livello costituito dalla media mobile esponenziale a 200 giorni. La resistenza si colloca a 165,60. Verso Dollaro lo Yen sembrerebbe aver creato un livello di resistenza intorno a 110,40. Secondo il Cftc, per la seconda settimana consecutiva gli speculatori hanno posizioni combinate nette corte di Yen vs Dollaro. Segnaliamo intanto che secondo Reuters, sembrerebbe che la banca centrale russa stia intervenendo sul forex vendendo valute estere nel tentativo di frenare il forte deprezzamento del Rublo iniziato dopo la guerra con la Georgia.

Materie Prime: l’apprezzamento del Dollaro ha penalizzato ancora una volta l’intero settore ad eccezione del comparto relativo al bestiame. Il greggio Wti è calato in modo marcato sotto i 115$/barile per la prima volta da maggio. Questa mattina il prezzo è tornato sopra i 116$ in seguito al proseguimento della guerra tra Russia e Georgia ed a timori di danni agli oleodotti del Mar del Caspio. Male anche i metalli industriali guidati al ribasso dal calo del piombo (-7,2%). Penalizzati anche i preziosi, in modo particolare l’argento (-5,7%). Infine ribassi anche tra le materie agricole guidate dal grano (-6,9%).

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