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Spari a Tribunale Milano. Tre morti. Il killer: “Mi sono vendicato”

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MILANO (WSI) – Terrore al Palazzo di Giustizia di Milano. Claudio Giardiello, un uomo italiano imputato per bancarotta, ha sparato all’interno di un’aula del Tribunale di Milano, uccidendo tre persone persone. Tra queste, il giudice della sezione fallimentare Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Alberto Claris. Il terzo uomo morto è Giorgio Erba, coimputato di Giardiello assieme a Davide Limongelli. L’uomo è stato poi arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza) mentre fuggiva in moto.

La conferma è arrivata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Giardiello non si trovava dunque dentro il Palazzo di Giustizia, ma a piede libero, tanto che era arrivato fino a Vimercate, in moto.

Dopo la strage, il Tribunale è stato isolato per ragioni di sicurezza, con le forze dell’ordine che hanno chiuso gli accessi all’edificio e disposto l’evacuazione dei presenti. Ma evidentemente le misure di sicurezza non sono bastate, dal momento che l’uomo è riuscito a lasciare anche il tribunale.

Inizialmente erano circolate notizie sul fatto che uno dei metal detector di Palazzo di Giustizia fosse rotto, poi smentite: tutti i metal detector sarebbero stati insomma funzionanti.

Centinaia di persone ieri si sono riversate sulle strade davanti alle diverse uscite dell’edificio.

Claudio Giardiello è un immobiliarista ed era a processo per bancarotta. “Mai avrei pensato che fosse così disperato, sono scioccata, non immaginavo che potesse fare una cosa simile”. E’ quanto ha detto l’ex moglie di Claudio Giardiello, in base a quanto riporta l’Ansa. “Ora devo pensare soprattutto ai miei figli. Sono loro che devo proteggere dalle conseguenze più drammatiche”.

“Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato”, ha detto ai carabinieri che lo hanno arrestato. Giardiello è riuscito a fuggire dal Palazzo di Giustizia, e a salire in modo; è stato poi arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza), che lo hanno fermato in un centro commerciale; successivamente il killer ha avuto un malore ed ed è stato trasportato via in ambulanza.

Secondo le prime ricostruzioni, il killer ha sparato in aula durante il suo processo, colpendo a morte l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e il coimputato, Giorgio Erba, e ferendo un altro socio. Successivamente ha sparato al giudice Fernando Ciampi nella sua stanza, uccidendolo.

Il ferito, riferisce l’Ansa, è Davide Limongelli, socio di Giardiello nella società “Magenta Immobiliare” di Milano, presente in aula a sua volta come coimputato. Giardiello ha esploso 13 colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65.