Economia

S&P: si avvicina nuovo ciclo di default aziendali

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NEW YORK (WSI) – È scattato l’allarme per i debiti societari record che insieme all’aumento dei tassi di interesse potrebbero portare a un cocktail potenzialmente esplosivo, in cui la fine dello stimolo monetario potrebbe innescare un’ondata di default aziendali. È l’opinione dell’agenzia di rating Standard & Poor’s.

La combinazione di facile liquidità unita a bassi tassi d’interesse difatti ha contribuito al picco del numero di imprese indebitate, come scrive Bloomberg. Oggi gli analisti di S&P avvertono inoltre che “nonostante il recente aumento dei profitti, il rapporto di indebitamento ancora elevato delle imprese globali rappresenta un rischio di credito significativo“.

Utilizzando un campione globale di 13.000 entità, l’agenzia di rating ha stimato che nel 2017 la percentuale di imprese con un elevato grado di debito – quelle il cui indebitamento supera il 5% – si attestava al 37% nel 2017 contro il 32% del 2007 prima della crisi finanziaria globale. Inoltre, nel periodo 2011-2017, il debito globale delle imprese non finanziarie è cresciuto di 15 punti percentuali, raggiungendo il 96% del PIL. Da qui l’alert che lancia l‘agenzia di rating:

“La rimozione del denaro facile potrebbe innescare il prossimo ciclo di default dal momento che gli alti livelli di debito delle imprese hanno aumentato la sensibilità dei mutuatari nei confronti degli elevati costi di finanziamento”.

S&P avverte che lo straordinario stimolo monetario post-crisi ha creato un divario tra i tassi di inadempienza che rimangono bassi e il numero di imprese con un elevato grado di indebitamento, aumentato man mano che le imprese hanno approfittato della liquidità generosa.

Questa discrepanza “mascherata” tra indebitamento e default è così ampia che la recente ripresa dei profitti societari trimestrali – soprattutto grazie alla riforma fiscale negli Stati Uniti voluta da Donald Trump -“non sarà sufficiente a compensare i significativi rischi di credito”, dice l’agenzia.