Da un sondaggio condotto dai responsabili dell’informazione di CIO Magazine risulta che alcune societa’ interpellate hanno stimato che i budget relativi alle spese di ricerca tecnologica saranno interessati da una crescita media del 4,7% nei prossimi 12 mesi.
Questo dato e’ superiore al 3,7% stimato in seguito agli attacchi dell’11 settembre, ma inferiore al 6%-7% previsto poco prima degli attacchi e in deciso ribasso rispetto all’11% espresso all’inizio di quest’anno.
Solo il 35% dei dirigenti, inoltre, ha affermato che i budget aumenteranno, mentre il 23% ritiene che caleranno vistosamente.
Il sondaggio, rilasciato giovedi’ scorso, e’ stato pubblicato dopo che la Camera di Commercio ha reso pubblico il recente taglio delle spese aziendali in computer, software e altri strumenti tecnologici. Il dato segnala un declino annuale del 14% nel terzo trimestre, il terzo consecutivo trimestrale.
La crescita dei budget aziendali e’ giustificata percio’ dall’aumento dei costi di beni non tecnologici e della spesa del personale, cresciuta del 5% quest’anno, in base a quanto ha messo in luce il sondaggio.
In una intervista, Ed Yardeny, capo strategist della banca d’affari Banc Alex. Brown, ha affermato che da una indagine e’ emerso che 200 dirigenti avrebbero iniziato a incrementare gli investimenti in tecnologie durante l’estate, ma che tale trend sarebbe poi stato ritardato dagli attacchi terroristici.
Infatti, sempre secondo il sondaggio di CIO, il 44% dei dirigenti ha citato i “profitti esigui” come motivo principale dei loro tagli nelle spese tecnologiche, mentre il 25% lo attribuisce a “fragili situazioni finanziarie”.
Un eccezione potrebbe riguardare i sistemi backup. Il 44% degli interpellati nel sondaggio ha infatti dichiarato di “essere meno preparato di quello che pensava” di fronte agli attacchi terroristici di settembre. Questo potrebbe favorire un incremento delle spese in hardware e sistemi di comunicazione e backup.
