New York – Obama contro Obama. Il principale avversario del presidente americano, che si appresta ad affrontare il primo dibattito tv col rivale Mitt Romney, non è il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ma lui stesso. E’ questo quello che filtra dall’entourage presidenziale. ”La sola cosa che può danneggiare Obama è l’autocompiacimento e pensare di aver portato già il risultato a casa”, spiega uno dei responsabili dello suo staff elettorale, sottolineando come nonostante Obama sia un gran oratore e un animale da dibattito rischi di essere penalizzato dal fatto che l’ultima sua sfida tv risale a quattro anni fa.
Ma intanto i sondaggi lo danno nuovamente in ascesa. La sensazione diffusa è che l’ex senatore, venuto dall’Illinois con i suoi ideali rivoluzionari, vincerà le elezioni del prossimo novembre e che siederà per altri quattro anni nello studio ovale. Nonostante la piaga della disoccupazione e la contrazione dell’economia, registrata anche dalle ultime letture del PMI, secondo i bookmakers di Intrade.com Mister President a settembre ha registrato un’impennata di consensi. A inizio mese le probabilità che vincesse erano al 55%; questa mattina hanno toccato quota 80%. Un suffragio.
Eppure se si va al di là del dato generale, qualche leggera discrasia emerge: il Senato dovrebbe effettivamente andare ad appannaggio dei democratici, mentre sulla Camera dei Deputati la partita è tutta da giocare. I sondaggi vedono una vittoria dei democratici al Senato al 65%, mentre le chance per riprendersi la Camera dei Deputati si fermano al 25%. Per gli storici i dubbi sono pochi: i primi due anni di presidenza di Obama sono stati un’eccezione. Difficilmente la storia in questo novembre si ripeterà.
