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Sofferenze banche, Abi: “situazione sotto controllo”

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Botta e risposta tra Abi e Financial Times sui crediti deteriorati delle banche italiane. Dopo che il quotidiano inglese, in articolo di ieri, aveva  lanciato l’allarme sugli Npl italiani considerati “uno degli anelli deboli non risolti in un’economia europea che finalmente mostra segni di ripresa”, la risposta dell’Abi non si è fatta attendere a lungo.

Il problema dei crediti deteriorati “esiste, ma è gestibile e lo stiamo gestendo e la situazione sta migliorando” ha detto il direttore generale Giovanni Sabatini. E a conferma delle due sue dichiarazioni ricorda come da giugno a dicembre 2016 siano già diminuiti di circa 20 miliardi di euro.

Parlando con l’agenzia stampa AnsaSabatini invita a valutare la situazione partendo dai numeri e valutando il trend. E ricorda che “a fine giugno 2016 il totale degli npl al netto degli accantonamenti era di 191 miliardi, circa il 10,6% del totale dei prestiti alla clientela, e di questi 88 miliardi erano le sofferenze”.

Gli ultimi dati di fine 2016 citati dal dg dell’Abi, “vedono i 191 miliardi scesi a 173 miliardi e le sofferenze a 81 miliardi, quindi il trend è in netta diminuzione”. A fine febbraio 2017, poi le sofferenze sono calate ulteriormente a 77 miliardi. Alla luce di questi numeri, osserva Sabatini, “non capisco da dove vengano i nuovi elementi di preoccupazione, a fronte di un trend che sta migliorando”.

Per il Financial Times, che si è occupato del problema in un lungo pezzo di analisi, una significativa messa in sicurezza dei crediti deteriorati (Npl) “non si è materializzata e il problema dei prestiti migliora appena”. “Lo stock di npl si sta riducendo – segnala l’agenzia di rating canadese Dbrs – ma allo stesso tempo la qualità del portafoglio si sta deteriorando” pericolosamente.