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SI ALLUNGA LA DURATA DEL DEBITO AMERICANO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva, con un lieve rialzo del differenziale salito a 200 pb da 198. Il Pmi servizi finale di ottobre ha confermato il rialzo sopra i 50 della prima lettura. In Italia il dato per la prima volta da novembre 2007 è salito sopra tale soglia, indicando l’attesa di un recupero del settore nei prossimi mesi.

In Germania la decisione di GM di non vendere la controllata Opel ha portato i sindacati del settore a minacciare scioperi sul timore che il nuovo piano di ristrutturazione possa portare alla chiusura di alcuni impianti tedeschi. L’agenzia di rating Fitch ieri ha ridotto il rating dell’Irlanda di due notch ad AA- da AA+ con outlook stabile. Oggi l’attenzione degli operatori sarà focalizzata sulla riunione della Bce e della BoE.

In merito alla BoE le attese di mercato sono di un mantenimento dei tassi fermi e di un aumento dell’ammontare di titoli governativi acquistati fino a 225Mld£. Per la Bce invece sarà interessante vedere se comunicherà novità in merito al calendario 2010 delle operazioni di rifinanziamento a 12 mesi. Ricordiamo infine che oggi in Francia ci saranno le aste per 6,5-8 Mld€ su Oat 2016,2017,2019 e 2041, mentre in Spagna sarà offerto il bond ottobre 2014 fino a 3,5 Mld€.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla parte a lungo termine, a fronte di sostanziale invarianza sul comparto a due anni. L’attesa riunione della Fed si è conclusa con tassi invariati e con la conferma del mantenimento dei tassi fermi per un periodo esteso di tempo, con l’aggiunta però di tre condizioni: 1) basso tasso di utilizzo impianti; 2) inflazione contenuta; 3) stabili aspettative di inflazione. Inoltre la Fed ha annunciato la riduzione dell’ammontare degli acquisti (da 200 a 175Mld$) di titoli emessi dalle agenzie sui mutui. Il programma di acquisti che ora complessivamente ammonta a 1425Mld$, sarà comunque completato entro marzo 2010. La reazione sul mercato obbligazionario governativo (rialzo dei tassi concentrato soprattutto sul comparto decennale) è da ricollegarsi verosimilmente soprattutto all’attesa di emissioni molto sostenute sul comparto a lungo termine in vista di un rapido processo di allungamento della duration del debito Usa.

Verosimilmente nel corso delle prossime minute del Fomc di ieri che saranno pubblicate il 25 novembre, potrebbe emergere un dibattito piuttosto animato sull’impegno al mantenimento dei tassi fermi. Sul fronte azionario, nell’ultima ora di contrattazione si è registrato una rapida erosione dei guadagni realizzati nel corso della prima parte della giornata, in seguito alla notizia dell’approvazione da parte della Camera di una proposta di legge che rende più arduo per le banche la modifica unilaterale e retroattiva dei tassi applicati sulle carte di credito. La legge passa ora al Senato ed in ogni caso entrerà in vigore nel 2010. Nel breve resistenza sul decennale a quota 3,55%.

Valute: Dollaro in deprezzamento vs. Euro fino a 1,49 per poi ripiegare questa mattina in prossimità di 1,48. L’impegno condizionato a mantenere i tassi fermi per un periodo esteso di tempo da un lato rende possibile la prosecuzione dei carry trade ma dall’altro rende anche gli operatori molto attenti ai tre fattori richiamati dalla Fed per decidere eventuali chiusure parziali delle operazioni prima citate. In vista della riunione della Bce di oggi, ribadiamo l’importanza della resistenza a quota 1,4850. Lo Yen si è deprezzato ieri sulla scia del rialzo delle borse europee, per poi apprezzarsi durante la notte in seguito al calo di quelle asiatiche. Verso Euro la resistenza si colloca a 136, mentre verso Dollaro a 91,60 circa.

Materie Prime: tra gli energetici in rialzo il greggio Wti (+1%) favorito dall’inatteso forte calo delle scorte Usa. Forte ribasso per il gas naturale (-4%) penalizzato dalle temperature miti negli Usa che dovrebbero ridurre la domanda per riscaldamento. Positivi i metalli industriali guidati da piombo (+3,5%) e zinco (+2,3%). Tra i preziosi è proseguito il rialzo dell’oro che è arrivato a sfiorare i 1.100$/oncia dopo il comunicato della Fed. Tra gli agricoli in rialzo il grano (+1%), in calo mais (-1,5%) e zucchero (-1,7%).

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