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Fund manager, trade più “affollato” è lo short sulle Borse UE

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Per la prima volta il sondaggio dei fund manager compiuto periodicamente da Bank of America Merrill Lynch ha evidenziato, come scommessa finanziaria più gettonata, la posizione corta nei confronti dell’azionario europeo. Un segnale di sfiducia, insomma, sugli sviluppi economici a breve termine nel Vecchio Continente.

Ad aver compiuto questo trade a marzo è stato quasi il 20% dei 186 gestori di fondi intervistati da BofA (per un totale di 557 miliardi di dollari in gestione). A marzo, gli altri investimenti più “affollati” risultano essere, nell’ordine, “posizioni lunghe sul dollaro” (18%), posizioni lunghe su azioni FAANG+BAT (16%). A febbraio il trade più gettonato erano le posizioni lunghe sull’azionario dei mercati emergenti, ora in quarta posizione.

Lo short sull’azionario europeo non è stata l’unica new entry nel Bank of America Fund Managers Survey. Il “rallentamento dell’economia cinese” infatti, si è stato considerato per la prima volta lo scenario portatore del “maggior rischio di coda”. Con quest’ultimo concetto, lo ricordiamo, vengono indicati quegli scenari che espongono a perdite derivanti da shock sistemici improvvisi.

Investimenti, Italia paese meno appetibile per i gestori

Nel corso degli ultimi 12 mesi era sempre stata la guerra commerciale la principale fonte di rischio di coda per i gestori, con la sola eccezione del maggio 2018 (allora si temeva “un errore nella politica monetaria di Federal Reserve e Bce”). A marzo gli altri eventi che implicherebbero i maggiori tail risk sono la “guerra commerciale” (19%) e un corporate credit crunch (10%).

Dei mercati europei, quello giudicato meno appetibile è l’italiano. Anche nel mese in corso il nostro paese si è infatti piazzato all’ultimo posto tra i paesi europei dove conviene investire. L’indice netto tra chi investe e disinveste è pari a marzo a meno 35 (in recupero dai -53 di febbraio). È un risultato peggiore anche al Regno Unito, paese impelagato nella confusione della Brexit (-28 e marzo, -21 a febbraio). Sono i soli due mercati ad aver subito un saldo negativo.