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SENZA RITEGNO, RABBIOSO E FUORILEGGE: BERLUSCONI SPADRONEGGIA IN TV

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(WSI) – “Il presidente del Consiglio sta diventando sempre piu’ cattivo, altro che partito dell’amore. E’ rabbioso, e’ violento, parla sempre e solo dei suoi problemi”. Lo ha detto il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, parlando a margine di un’iniziativa elettorale a Firenze. “Vorremmo – ha concluso Casini – che parlasse dei problemi delle regioni e degli italiani, che sono i grandi dimenticati di questa campagna elettorale”.

“La magistratura di sinistra ha condizionato pesantemente la campagna elettorale con le solite inchieste a orologeria” aveva detto in mattinata Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista telefonica al Tg5. Come fa ormai da giorni, anche questa mattina il premier è intervenuto in tv per ribadire i concetti chiave della sua campagna elettorale. Ieri l’ennesimo attacco ai giudici su RaiUno, oggi ha parlato con il tg di Canale 5 definendosi il “grande incubo” della sinistra da 16 anni a questa parte.

L’ennesima gaffe di Berlusconi questa volta ha come vittima Mercedes Bresso, presidente del Piemonte e candidata del centrosinistra per le prossime regionali. Al Lingotto, nel comizio organizzato per dare l’ultima spinta al “suo” candidato, il leghista Roberto Cota, il Cavaliere si lascia andare ad una battuta di dubbio gusto: “Sapete perché – dice – Bresso è sempre di cattivo umore? Perché al mattino quando si alza e si guarda allo specchio per truccarsi, si vede. E così si è già rovinata la giornata”.

La presidente del Piemonte Mercedes Bresso risponde cosi’ alla battuta sul suo aspetto fatta ieri dal premier Silvio Berluconi: “Non sono particolarmente interessata a questo suo commento”. “Invece sono molto preoccupata di un’altra cosa che ha detto ieri – continua la Presidente interpellata da RCD, l’Agenzia multimediale di Rcs – e cioe’ il fatto che lui afferma di non avermi mai visto a Roma: questo mi fa temere sul suo stato cerebrale. Forse ha un piccolo Alzheimer galoppante”. Leggi l’agenzia per intero.

Il premier ha chiamato TeleLombardia dove si è intrattenuto lungamente con il conduttore del programma del mattino parlando della Lega Nord (“un alleato affidabile e leale”) e di calcio, in particolare di Balotelli (“ha una faccia molto simpatica: una faccia rossonera” ha replicato a chi gli chiedeva se il giocatore dell’Inter avrebbe mai potuto indossare la maglia del Milan). E, sempre parlando alla tv lombarda, difende ancora il contenuto delle sue telefonate con il commissario Agcom Giancarlo Innocenzi, intercettate dalla procura di Trani: “E’ inaccettabile che Santoro faccia processi in tv senza dare nemmeno il diritto di difendersi, è un uso scandaloso e di parte della tv pubblica pagata da tutti i cittadini. Questo è il mio pensiero e se rendere noto il mio pensiero è un reato, sono fiero di commetterlo”, rivendica il premier.

“Ogni Regione strappata a sinistra è vittoria”. “Avremo vinto” le elezioni regionali “se il giorno dopo le elezioni la maggioranza degli italiani sarà amministrata da giunte di centrodestra” ha aggiunto, negando che la vittoria sarà decretata da chi otterrà più regioni fra le 13 in cui si voterà. “Tenendo conto – spiega – che in questi mesi abbiamo già vinto in Sicilia, Sardegna, Molise, Friuli e Abruzzo, in tutte le Regioni che abbiamo avuto da quando sono al governo, io credo che vinceremo e ogni Regione strappata alla sinistra sarà per noi un grande successo”.

“Hanno cercato di cancellarci”. Berlusconi torna sulla vicenda delle liste del Pdl in Lombardia e Lazio e spiega di essere sceso in campo nella campagna elettorale delle regionali perché “in oltre 60anni di storia repubblicana” non si era mai tentato di “cancellare l’avversario dalle elezioni”. “Hanno escluso la lista del Pdl a Roma e hanno cercato di fare lo stesso a Milano”, ha sostenuto il presidente del Consiglio nel corso della telefonata con il Tg5.

“In questo modo – ha aggiunto – ci hanno impedito di presentare sia i successi del governo che i programmi per le regioni e la sinistra ha tutto l’interesse a non parlare dei fatti concreti perché i paragoni fra i successi delle nostre giunte e i fallimenti delle regioni rosse sarebbe stato impietoso e schiacciante”. “Quindi – ha proseguito – io, per ristabilire la verità, ho deciso di cambiare la mia decisione che era stata quella di non intervenire in campagna elettorale e di rivolgermi agli italiani. Avevo il dovere di reagire e ho spiegato come sono andate le cose e ho chiamato gli italiani a una scelta di campo: o con noi o con questa sinistra ammanettata a Di Pietro e incapace di governare”.

“Polverini difende la famiglia, Bonino no”. Renata Polverini “ha tutte le caratteristiche per vincere” nella sfida per la presidenza della regione Lazio perché “ha sempre difeso la famiglia e i più deboli a differenza della sua avversaria Emma Bonino” e “viene dal mondo del lavoro” ha detto ancora Berlusconi al Tg5. “Votare per la Polverini sarà come votare per il Pdl”, ha premesso il presidente del Consiglio, che poi ha aggiunto: “Renata ha tutte le caratteristiche per vincere perché viene dal mondo del lavoro e non della politica di professione, a differenza della Bonino, ha sempre difeso la famiglia e i più deboli e ha a cuore la sicurezza e il contrasto della criminalità, ma soprattutto agirà in collaborazione con il governo portando nel Lazio sviluppo e lavoro, disponendo nella sua giunta di una squadra nuova e competente mentre la sinistra schiera gli stessi uomini della giunta Marrazzo che è quella giunta travolta dal malgoverno e dagli scandali”.

“Astensionismo? Lo sogna la sinistra”. Il premier è poi tornato sulla questione dell’astensionismo. “Se lo sogna e se lo augura la sinistra, perché se ne è sempre avvantaggiata. Ma non credo che ci sarà, perché gli italiani sono persone di buon senso, hanno gli occhi aperti e sanno cosa succederebbe se la sinistra andasse al governo”. Gli italiani, ha proseguito il presidente del Consiglio, “sanno che ci sono in ballo questioni come la salute, il lavoro, la casa. Sono sicuro che andranno a votare. E agli ultimi indecisi dico: andate a votare, utilizzate questo sacrosanto diritto democratico, perché se non lo fate ci sarà sempre qualcuno che deciderà per voi nonostante voi e quel qualcuno non sarà certo vostro amico”.

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ROMA (24 marzo) – «La sinistra, da 16 anni a questa parte, ha un solo grande incubo e grande collante: questo incubo si chiama Silvio Berlusconi». Lo ha detto oggi lo stesso premier Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista telefonica al Tg5 «Io provo ad essere questo incubo», ha aggiunto Berlusconi, che poi ha concluso: «Ritengono che io abbia usurpato il loro potere».

Hanno cercato di cancellarci. Berlusconi torna sulla vicenda delle liste del Pdl in Lombardia e Lazio e spiega di essere sceso in campo nella campagna elettorale delle regionali perché «in oltre 60anni di storia repubblicana» non si era mai tentato di «cancellare l’avversario dalle elezioni». «Hanno escluso la lista del Pdl a Roma e hanno cercato di fare lo stesso a Milano. Quindi io, per ristabilire la verità, ho deciso di cambiare la mia decisione che era stata quella di non intervenire in campagna elettorale e di rivolgermi agli italiani. A spingermi direi che è stata proprio la sinistra, proprio perché non avevano altro da dire se non rifugiarsi nell’antiberlusconismo di piazza e nelle aggressioni giudiziarie. Non si era mai visto in oltre 60 anni di storia repubblicana cancellare l’avversario dalle elezioni, avevo il dovere di reagire e ho spiegato come sono andate le cose e ho chiamato gli italiani a una scelta di campo: o con noi o con questa sinistra ammanettata a Di Pietro e incapace di governare».

Giudici condizionano campagna. «Ho deciso di scendere in campo anche stavolta» di fronte a questa «magistratura di sinistra che ha condizionato pesantemente la campagna elettorale riempiendo giornali e tv con le solite inchieste a orologeria. Hanno, quindi, escluso la lista del Pdl a Roma e hanno cercato di fare lo stesso anche a Milano. Queste elezioni rappresentano una scelta di campo tra il governo del fare, che ha fatto tanto e bene in due anni, e la sinistra delle critiche, dell’invidia sociale e dell’odio».

Vinceremo nel Lazio. «Sono sicuro che il Pdl possa prevalere nel Lazio. I cittadini hanno capito, sono persone di buon senso che tengono gli occhi aperti, e voteranno la Polverini. Votare per lei, mettendo una croce sul suo simbolo e il suo nome, sarà come votare per il Pdl. Renata ha tutte le caratteristiche per vincere perchè viene dal mondo del lavoro e non della politica di professione e, a differenza della Bonino, ha sempre difeso la famiglia e i più deboli e ha a cuore la sicurezza e il contrasto della criminalità, ma soprattutto agirà in collaborazione con il governo, portando nel Lazio sviluppo e lavoro, disponendo nella sua giunta di una squadra nuova e competente, mentre la sinistra schiera gli stessi uomini della giunta Marrazzo, che è quella giunta travolta dal malgoverno e dagli scandali».

«Astensionismo? Lo sogna la sinistra». «L’astensionismo se lo sogna e se lo augura la sinistra, perchè se ne è sempre avvantaggiata – ha detto il premier – Ma non credo che ci sarà, perchè gli italiani sono persone di buon senso, hanno gli occhi aperti e sanno cosa succederebbe se la sinistra andasse al governo».

«Uso scandaloso della tv: doveroso intervenire». «Non solo erano cose legittime, erano cose doverose da parte del leader del principale partito italiano e da parte del presidente del Consiglio – ha detto Berlusconi, intervenendo telefonicamente nella trasmissione “Buongiorno Lombardia” – L’Autorità per le comunicazioni non interveniva e io insistevo perché fossero presentati a queste autorità degli esposti da parte di tutti quelli che erano stati toccati da queste calunnie. Altro non ho fatto che manifestare quello che era il mio profondo convincimento, il mio dovere. Credo che sia inaccetabile che il signor Santoro faccia dei processi in televisione a persone, oltrettutto già sotto processo davanti ai giudici, senza nemmeno dare loro il diritto di diefendersi. È un uso scandaloso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti i cittadini, che alla fine non pagheranno nemmeno più il canone. Se rendere noto questo mio pensiero è un reato, sono fiero di commetterlo. Mi hanno addirittura intercettato perché ho detto al telefono quello che dico in pubblico».

Bersani: premier nervoso, invede le tv per rimontare. «Berlusconi è nervoso e cerca di rimontare invadendo spazi televisivi e ripetendo il solito disco – sostiene il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani – Lo stop ai talk show ha creato una totale anomalia, manca un confronto vero e le cose si sono ridotte a comizi reciproci, e questo è un guaio».

«Il disco del premier non è un evergreen». «Non è evergreen. Io penso che il disco che Berlusconi rimette dal ’94, per di più cercando di drammatizzare intorno a sé, faccia sentire a poco a poco il fruscio – dice Bersani – Sono curioso di vedere quanto reggerà il messaggio che lui continua a ripetere reggerà. Le sue parole sui magistrati e sulla sinistra io non le sento in giro tra chi vota noi, ma neanche tra chi vota centrodestra».

D’Alema: il premier trasforma il voto in referendum su di lui. «Berlusconi sta solo facendo il solito giochino che consiste nel tentare di trasformare ogni voto, perfino un’elezione circoscrizionale, in un referendum su di lui». Lo afferma Massimo D’Alema che, in un’intervista a La Stampa sostiene che la anche la coalizione del premier «è in crisi evidente» e il suo messaggio si è fatto «ripetitivo», il suo «egocentrismo è cresciuto a dismisura» e sta trasformandosi «in un problema serio».

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(Reuters) – Il premier Silvio Berlusconi non vede rischi di astensionismo in vista delle prossime regionali di fine marzo, si sente forte di un consenso personale al 62% e non teme che un successo della Lega al Nord crei problemi nella coalizione di centrodestra. Il Pdl resterà comunque il primo partito italiano, dice.

A una domanda se temesse l’astensionismo come in Francia, Berlusconi ha detto: “E’ fisiologico che nei momenti di crisi economica l’elettorato sia tentato dal voto di protesta…ma l’Italia in questo caso fa eccezione, il gradimento del premier è altissimo, al 62%, io sono il recordman di tutte le democrazie occidentali. La gente ha apprezzato quello che il governo ha fatto”.

Partecipando ad una trasmissione elettorale su Telelombardia, alla domanda se temesse che un successo elettorale della Lega potesse creare problemi di equilibri nella coalizione, ha risposto: “Assolutamente no. La Lega è un alleato affidabile e leale. Ci unisce la stessa idea. Nelle regioni del Nord ci aspettiamo una comune, grande affermazione che rafforzerà l’azione del nostro governo”.

La Lega ha due candidati alla presidenza della Regione, sostenuti dal Pdl, in Piemonte e Veneto.

“Il Pdl resterà parito di maggioranza relativa. L’asse Pdl e Lega è destinato a durare nel tempo, la nostra è una alleanza solidissima”, ha precisato Berlusconi.

Il premier ha poi detto di essere stato “tirato per i capelli” in campagna elettorale dal comportamento “della sinistra e dei suoi pubblici ministeri” ribadendo di essere fiducioso che “dopo le elezioni avremo maggiore omogeneità fra il governo nazionale e quelli locali. Più regioni andranno al centrodestra più possibilità avremo di attuazione” del programma di governo.