Economia

Crolla il sentiment delle imprese tedesche: Londra e Francoforte virano in negativo

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L’iniezione di fiducia infusa dalla Banca centrale europea con l’annuncio di un piano di acquisti di di titoli per 750 miliardi ha avuto vita breve: dopo un avvio in territorio positivo per le borse europee gli scambi stanno nuovamente riportando i maggiori listini in rosso.

A portare nuove nubi sul cielo degli investitori è stato il dato preliminare sulla fiducia delle imprese in Germania, tracciato dall’Ifo business climate. Un indice solitamente non capace di generare grandi sconvolgimenti, ma che oggi ha registrato il maggior calo mensile mai registrato dal 1991: dai 96 punti di febbraio agli 87,7 del mese in corso. Una lettura preliminare, basata sul 90% delle risposte complessive da parte delle imprese, ma comunque capace di delineare quanto negativo sarà l’impatto dell’emergenza coronavirus sulle attività imprenditoriali nell’economia più importante dell’Unione Europea.

Alle 11:42 il Ftse Mib riesce, solo fra i maggiori listini europei, a mantenersi in territorio positivo a +2,22%; Piazza Affari è però rientrata dai massimi di giornata toccati finora a +4%.
In Germania il Dax tedesco sta cedendo lo 0,81% dopo un avvio incerto, e il Ftse 100 britannico ripiomba ampiamente sotto la parità a -1,02%. Il Cac 40 francese, infine, dopo aver pericolosamente riavvicinato il territorio negativo, ha ripreso fiato a +0,54%.

Resta sostanzialmente invariato, invece, l’effetto Bce sullo spread Btp-Bund che rimane in calo del 28,83% a quota 202,4 punti.

Future ancora in caduta a Wall Street

Mentre in Europa le borse riescono a contenere brusche ondate di vendite, a Wall Street ci si prepara a un’altra giornata in rosso: il future Dow Jones è in ribasso del 2,06%; lo S&P 500 cede l’1,11%. Soltanto nella seduta di mercoledì lo S&P 500 ha ceduto il 5,18%.