Editoriali

BTP E BONOS. Dalla BCE piano da 750 mld di euro

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Mercoledì 18 Marzo 2020.

ORE 22.00 – (Bloomberg)“La BCE deve presentare una dichiarazione audace e credibile”, ha affermato Piet Christiansen, capo stratega della Danske Bank di Copenaghen, che si aspetta che il Consiglio direttivo intensifichi il suo allentamento quantitativo e cambi i limiti autoimposti del programma. “Se non lo fanno, non voglio guardare i rendimenti dei titoli di Stato domani”.

L’allarme arriva alla fine di una giornata difficile, complicata, soprattutto per ciò che concerne i titoli di stato italiani. Lo spread s’impenna. L’Italia torna sotto attacco della speculazione. Il differenziale con il decennale tedesco torna a 320 punti. Uno spread così non lo si registrava dall’autunno del 2018, dai tempi del contrasto Europa – Italia, in merito alla legge di stabilità che stava per presentare il Governo guidato da Salvini e Di Maio. 

La dichiarazione “allucinata” di Cristine Lagarde, governatrice della BCE, ha aperto il fianco all’attacco nei confronti del Debito Publico italiano e non solo. Anche i Bonos, i titoli spagnoli, finiscono sotto pressione.

L’Italia, già in guerra contro il Coronavirus, è chiamata a combattere anche sul fronte finanziario. Un’altra guerra, che non avrebbe mai dovuto affrontare.

ORE 19.30

La BCE compra BTP.

Lo spread torna sotto quota 300.

Nessuno s’illude che le pressioni siano finite qui ed in molti cominciano a guardare al domani con apprensione.

Ore 21.20.

Squilla il telefono. Guardo il display. E’ Alessandro Plateroti, editorialista del Sole24Ore. Ci sentiamo spesso in questi giorni. Quasi sempre di sera. Scambiamo impressioni, considerazioni, su quanto sta accadendo.

“Ti ho mandato una mail -mi dice- ci sono i numeri dell’asta dei Btp di oggi. Dagli uno sguardo credo ci siano dati che valga la pena prendere in considerazione”.

Ore 22.00

Il Consiglio della BCE si riunisce d’urgenza.

Il grido d’allarme arriva dal ministro delle finanze francese che esorta la BCE ad agire in modo rapido e massiccio per salvare l’Italia.

Stando a quanto è dato sapere Bruno Le Maire ha “spinto” la Banca Centrale Europea a fare tutto il possibile per alleviare la crisi. “Tutti gli strumenti disponibili per la BCE dovrebbero essere utilizzati e dovrebbero essere utilizzati in modo rapido e massiccio”, ha affermato.

Le opzioni aperte alla BCE – stando alle note d’agenzie di Bloomberg – comprenderebbero un taglio consistente del tasso di interesse, e l’ampliamento del programma di acquisto di obbligazioni.

Ciò spianerebbe la strada all’OMT. L’ Outright Monetary Transactions ed è il nome tecnico di ciò che comunemente viene chiamato piano anti spread.

Si tratta del più potente strumento di acquisto di obbligazioni della BCE, che le consente di acquistare enormi quantità di debito di nazioni specifiche. Questo strumento è nato dal famoso impegno del 2012 dell’ex presidente Mario Draghi di fare “tutto il necessario” per salvare la moneta unica.

ORE 21.30

Apro la mail che mi ha inviato Plateroti. In allegato trovo le schede di tre BTP. E’ l’asta di Concambio che si è tenuta in giornata. In tutti e tre i casi si tratta di BTP a sette anni. L’importo massimo offerto è di 4 miliardi di euro per ogni titolo.

Nel primo caso:

Il tasso iniziale è dello 0,65%.

L’importo richiesto    2,711 mld

L’importo assegnato 2,088 mld

Il rendimento lordo 2,47%

 

Nel secondo caso:

Il tasso iniziale è dello 1,85%.

L’importo richiesto    639 mln

L’importo assegnato 174 mln

Il rendimento lordo 2,55%

 

Nel terzo caso:

Il tasso iniziale è dello 1,45%.

L’importo richiesto    1,235 mld

L’importo assegnato    747 mln

Il rendimento lordo 2,58%

Alessandro Plateroti aveva proprio ragione. C’era qualcosa che non tornava. Rispetto alle richieste fatte da Banca d’Italia in ognuno dei tre titoli c’era un importo assegnato molto inferiore al prezzo richiesto. A conti fatti sommati tutti e tre i titoli dei circa

4,735 mld richiesti ne erano stati sottoscritti  circa 3 mld. Con una differenza di quasi 2 mld. Un’enormità. 

 

ORE 21.35

Chiamo Maurizio Mazziero. Lui del Debito Pubblico italiano conosce ogni piega sottile. Il suo osservatorio, la sua Mazziero Research è, dopo il Tesoro, rappresenta la fonte più autorevole sui titoli di casa nostra.

In un baleno mi spiega tutto. “Non sarebbe logico, in un momento come questo che la Banca D’Italia accettasse questa situazione – sottolinea – se in asta non hanno alzato i tassi pur di coprire l’importo necessario al concambio evidentemente sono certi che da qualche parte quei soldi arriveranno comunque”.

 

Qualche giorno prima.

Ignazio Visco, Governatore di Banca D’Italia rilascia un’intervista a Bloomberg. Più che un’intervista, è una dichiarazione d’intenti, una dichiarazione molto distante da quella della Lagarde. Eccone alcuni stralci (testo e video sono disponibili sul sito di Banca D’Italia):

…le politiche della BCE saranno adattate alle circostanze…sono sicuro che saranno completamente comprese quando saranno messe in funzione. Ovviamente, la prima risposta a questa crisi – che è estremamente grave – è la risposta dei governi. I governi hanno tutti i mezzi per sostenere i redditi, il sistema sanitario, le donne e gli uomini coraggiosi che sono impegnati nella lotta contro il virus e ai quali vanno il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

La politica monetaria, tuttavia, ha la responsabilità di intervenire con la massima energia possibile per alleviare il costo della crisi e soprattutto per garantire che non vi sia alcuna frammentazione del mercato finanziario che potrebbe rendere la risposta meno rapida e più difficile.

Quanto più può fare la BCE e quanto velocemente? Se il

Sell-off dei mercati continua nei BTP, i 120 miliardi di euro ti danno effettivamente la flessibilità di caricare anticipatamente gli acquisti BTP?

Prima di tutto, deve essere chiaro che questa non è stata l’ultima parola. In realtà, dobbiamo vedere come vanno le cose, quanto gravi sono le conseguenze della crisi, che sono chiaramente piuttosto gravi nel nostro paese. Penso, purtroppo, che le aspettative non siano favorevoli per l’intera area dell’euro. Se necessario, tuttavia, ci saranno più azioni…

Quanto velocemente potrebbe arrivare questo carico frontale? Se devi agire, potrebbero venire già oggi? Stiamo cercando di capire quanto velocemente e quanto prontamente la BCE voglia agire, se necessario.

Il programma è appena stato deciso e sarà messo in atto nei prossimi giorni. Abbiamo già in azione il vecchio programma, stiamo modulando i nostri acquisti man mano che i mercati si sviluppano e, nei prossimi giorni, la BCE metterà in atto gli acquisti che sono coerenti con questo aumento di 120 miliardi di euro del programma per quest’anno. Nulla potrà essere escluso per il futuro, vedremo: ciò riguarda sia le attività che potrebbero essere acquistate sia le tariffe che potrebbero essere stabilite.

Christine Lagarde ha parlato della flessibilità del programma QE: potresti darci dettagli su come questo potrebbe essere usato per affrontare le attuali tensioni sui titoli italiani?

Potremmo parlare di obbligazioni italiane ma, in realtà, dobbiamo parlare di tutte le obbligazioni che verranno acquistate con questo programma, non limitate a quelle italiane. Ovviamente, possiamo vedere aumenti dei rendimenti perché ci sono paure nei mercati, perché c’è incertezza sulla minaccia del virus e così via, ma chiaramente questi aumenti saranno contrastati, nei BTP, nei Bonos, in qualsiasi giurisdizione.

Deve essere chiaro che la politica monetaria ha le sue responsabilità, ma non è l’unica politica che deve essere attuata: in realtà è un complemento delle decisioni – decisioni molto importanti – che saranno prese insieme dall’Unione Europea e dovrà essere tanto ambiziosa, audace e coordinata come abbiamo discusso ieri e scritto nella nostra dichiarazione. Tuttavia, non vi è alcun dubbio sul fatto che vi siano movimenti nella diffusione causati dalle paure riguardo agli effetti del coronavirus e che ciò renderà più difficile la nostra fornitura di liquidità e gli impulsi che stiamo dando all’economia.

La BCE può agire ulteriormente sul QE che è già stato discusso?

Abbiamo discusso molte cose. I dettagli sono ovviamente da definire, ma la quantità di questo programma è diversa da quella precedentemente prevista – molto più grande direi. Se si è verificata una delusione per quanto riguarda i tassi di interesse, il fatto che non abbiamo abbassato il tasso della struttura di deposito deve essere compreso rispetto a una valutazione effettuata da molti di noi in merito all’efficacia relativa che può fornire, considerando che è già negativo al mezzo per cento. Ciò, di nuovo, non è necessariamente escluso; ne abbiamo discusso e, per il momento, non è necessario agire troppo rapidamente, mentre possiamo già acquistare obbligazioni molto rapidamente e possiamo fornire liquidità a condizioni molto favorevoli.

L’allarme:

“Se non lo fanno, non voglio guardare i rendimenti dei titoli di Stato domani”.

Credeteci, neanche noi abbiamo voglia di andare oltre. Non c’è altra occasione per la BCE e per l’Europa di dimostrare di essere istituzioni credibili.

Ci vuole un fisco unico e flessibile, ci vogliono gli Euro-bond, ci vuole coesione.

Il Coronavirus sta distruggendo i polmoni di un continente che, dal punto di vista dell’Unità Politica è arrivato alla situazione estrema.

Il Paziente è in terapia intensiva.

Il tempo è finito?

 

ORE 22.50

Pubblichiamo così come ricevuta…

LA REUTERS

Annuncio della Banca centrale europea
Programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP) da 750 miliardi di euro
un nuovo programma di acquisto di attività temporanee di titoli del settore pubblico e privato per contrastare i gravi rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria
gli acquisti saranno condotti fino alla fine del 2020 e includeranno tutte le categorie di attività ammissibili nell’ambito del programma di acquisto di attività esistente
afferma che per gli acquisti di titoli del settore pubblico, l’allocazione di riferimento tra le giurisdizioni continuerà ad essere la chiave di capitale delle banche centrali nazionali.
afferma che nella misura in cui alcuni limiti autoimposti potrebbero ostacolare le azioni che la BCE è tenuta ad adempiere per adempiere al proprio mandato, il consiglio direttivo valuterà di rivederli nella misura necessaria
afferma allo stesso tempo, gli acquisti nell’ambito del nuovo PEPP saranno effettuati in modo flessibile. ciò consente fluttuazioni nella distribuzione dei flussi di acquisto nel tempo, tra le classi di attività e tra le giurisdizioni.
afferma che una deroga ai requisiti di ammissibilità per i titoli emessi dal governo greco sarà concessa per gli acquisti nell’ambito del PEPP.
afferma che il consiglio direttivo è pienamente preparato ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisto di attività e ad adeguare la loro composizione, per quanto necessario e per il tempo necessario
il consiglio direttivo interromperà gli acquisti netti di attivi nell’ambito del PEPP una volta che avrà concluso la fase di crisi covid-19 del coronavirus, ma in ogni caso non prima della fine dell’anno
afferma di ampliare la gamma di attività idonee nell’ambito del programma di acquisto del settore aziendale (CSPP) a carte commerciali non finanziarie, rendendo tutti gli articoli commerciali di qualità creditizia sufficiente idonei all’acquisto nell’ambito di CSPP
afferma che il consiglio direttivo della BCE è impegnato a svolgere il proprio ruolo nel sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro durante questo periodo estremamente impegnativo

Lo sapremo domani.