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SELL SUL DOLLARO, CALA L’INFLAZIONE

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Dollaro in discesa nella seconda parte della giornata di oggi, dopo che l’inflazione statunitense, inferiore alle previsioni, ha fornito nuovo spazio di manovra alla Fed per tagliare i tassi. L’euro, intorno alle 16,30 italiane, vale 1,5450 contro il biglietto verde. Il dollaro ha ceduto terreno rispetto a stamani, quanto l’euro era sceso al di sotto degli 1,54 dollari in un mercato sempre più convinto di un eccessivo apprezzamento della divisa unica.

A rilanciare le quotazioni del dollaro, poi, negli ultimi giorni hanno contribuito le aspettative crescenti per una pausa nel taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed, che dallo scorso settembre ha tagliato il tasso sui Fed Funds ben sette volte.

Le probabilità di tassi fermi al 2% al board del 25 giugno è al 92% in base ai futures, e gli operatori danno al 27% addirittura un rialzo dei tassi già ad agosto. Nel pomeriggio, invece, il biglietto verde è dovuto ripiegare: i dati sull’inflazione fanno pensare che la frenata economica degli Usa sta mettendo sotto pressione i consumi e con essi i prezzi, e che la Fed abbia pertanto ancora margini di manovra, nonostante la fiammata dei carburanti e dei prodotti alimentari.

Il tasso d’ inflazione di aprile, infatti, è stato dello 0,2% mensile (al netto di cibo e petrolio +0,1%) mentre le previsioni medie degli analisti puntavano su un +0,3% (+0,2% per l’inflazione ‘core’). Il rallentamento rispetto a marzo, quando i prezzi erano saliti dello 0,3% mensile, è evidente anche su base annua, con un +3,9% ad aprile da +4,0% del mese precedente, e di fatto fa rientrare i timori sul versante inflazionistico, con questo consentendo alla Federal Reserve di disporre di più ampi spazi di manovra, anche evitando i rialzi dei tassi di riferimento sul breve periodo che si sarebbero resi necessari nel caso di una fiammata inflazionistica. Il dollaro mantiene il rialzo sullo yen, a 105,19 da 104,75 di ieri, ma è al di sotto dai massimi segnati stamani a quota sopra 105,50.