Società

SEI ITALIANI
TRA I MIGLIORI
MANAGER EUROPEI

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(WSI) –
Un poker di manager italiani è salito sul podio della tradizionale classifica di Istitutional Investors, gruppo editoriale finanziario americano che, come l´Academy, ogni hanno seleziona gli amministratori delegati europei da Oscar nei vari comparti industriali promuovendo un maxi sondaggio tra i pricinpali investitori e analisti di tutto il mondo.

I settori di eccellenza in cui si è distinta l´Italia nel 2006 sono in ordine alfabetico le auto, le banche, il lusso e il petrolio. L´unica medaglia d´oro l´ha vinta però Alessandro Profumo, che è risultato il miglior manager di tutte le banche del Vecchio Continente, superando Peter Wuffli di Ubs, Baudoin Prot di Bnp Paribas e Corrado Passera di Intesa Sanpaolo che ha comunque conquistato un dignitosissimo quarto posto.

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Perfino nel comparto automobilistico, Sergio Marchionne di Fiat si è dovuto accontentare di una medaglia d´argento dietro Carlos Ghosn di Renault e prima di Wendelin Wiedeking Manfred di Porsche. Ma Marchionne può consolarsi con il fatto che, dopo il rilancio del Lingotto, quanto a conquista di nuove quote di mercato ha poco da invidiare al colosso francese Renault. I manager italiani si sono inoltre distinti nel settore del lusso, dove il tricolore ha conquistato due delle prime quattro posizioni. Anche se il podio è andato a Bernard Arnault, presidente e primo azionista del colosso mondiale Lvmh, Francesco Trapani di Bulgari ha scalato tutte le posizioni conquistando il secondo posto e battendo il rivale Norbert Platt di Financiere Richmont.

Una bella conquista quella del gruppo di gioielli romano, che dall´alto dei suoi 3,4 miliardi di capitalizzazione ha superato il colosso di sempre dell´orologeria svizzera che in Borsa vale ben 26 miliardi. Ma anche Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica non è stato da meno: solo dopo due anni alla guida del gruppo di occhiali, il manager è riuscito ad arrivare a un passo dal podio del lusso posizionandosi in quarta posizione.

Tuttavia il risultato probabilmente più egregio è quello di Paolo Scaroni dell´Eni, che è rimasto fuori dalle medaglie prendendo un quarto posto nel comparto del gas e del petrolio, ma ha risalito notevoli posizioni considerando che l´Italia deve fare i conti contro Paesi come l´Inghilterra, l´Olanda e la Francia che in questo settore sono da sempre regine d´Europa. E così nel comparto gas petrolio, il podio è andato a Frank Chapman di British Gas, l´argento a Thierry Desmarest di Total e il bronzo a John Browne di British Petroleum.

Ma la nomina di Browne sembra quasi un Oscar alla carriera per il manager che lo scorso marzo è stato costretto a dimettersi a causa di uno scandalo legato a motivi personali. E chissà che nel 2007 dopo aver sfilato la spagnola Endesa ai tedeschi di E.On, anche Fulvio Conti di Enel non riesca ad aggiudicarsi un posto nella classifica di Istitutional Investors.

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