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SCUDO FISCALE: ALERT EVASIONE (BANKITALIA)

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Lo scudo fiscale potrà avere «effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro». Ad affermarlo, in un’audizione sulla Finanziaria in Senato il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni. Le entrate, come ha certificato lo stesso bollettino di Palazzo Koch, sono in diminuzione e, sottolinea, «non si può infine escludere un intensificarsi del fenomeno dell’evasione».

Saccomanni fa notare che risentendo dell’andamento sfavorevole della congiuntura, «le entrate si ridurranno in termini nominali (-1,4%), per la prima volta negli ultimi 15 anni». Il calo maggiore riguarderà il gettito tributario (-2,9 per cento): in particolare, le imposte indirette e quelle dirette scenderebbero rispettivamente del 4,5 e dell’1,5 per cento.

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Tutto questo, sottoline il direttore generale di Bankitalia avrà ripercussioni sulla pressione fiscale, che «passerebbe dal 42,8 al 43 per cento collocandosi ai valori più elevati degli ultimi decenni». Un giudizio quello del direttore generale di Bankitalia in parte temperato dalle possibili forme di compensazioni dovute alla riduzione della spesa in conto capitale e dalle entrate dello scudo fiscale.

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ROMA – Allarme occupazione e conti pubblici nel Bollettino economico della Banca d’Italia, che conferma anche quanto siano ancora incerte per il nostro Paese le prospettive di ripresa. Per quanto riguarda i posti di lavoro, nel secondo trimestre dell’anno, segnala il Bollettino, “la perdita è risultata di oltre mezzo milione di occupati rispetto a un anno prima, escludendo dal computo l’effetto delle iscrizioni all’anagrafe di lavoratori immigrati. E’ stata di circa 300.000 unità la flessione dei lavoratori comunemente definiti come ‘precari’, in maggioranza giovani”.

Scudo fiscale incentivo a evadere. Mentre in un’audizione sulla Finanziaria delle commissioni Bilancio di Camera e Senato il direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni lancia l’allarme sulle conseguenze dello scudo fiscale: “Può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro”. E chiede interventi in funzione anticrisi a favore di famiglie e imprese: “E’ necessaria la definizione immediata di interventi strutturali che assicurino nel medio termine il contenimento della spesa e del debito pubblico”, mantenendo “nell’immediato il sostegno alle famiglie e alle imprese”.

Entrate giù anche in termini nominali. Le entrate si ridurranno, in termini nominali, per la prima volta negli ultimi 50 anni. Lo afferma il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, nel corso dell’audizione sulla Finanziaria alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “Risentendo dell’andamento sfavorevole della congiuntura, le entrate – spiega il direttore generale – si ridurranno in termini nominali (-1,4%) per la prima volta negli ultimi cinquanta anni”.

Apparente l’aumento di stranieri occupati. Nel terzo trimestre, inoltre, “si è ancora intensificato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30% rispetto al trimestre precedente”. Nel dettaglio, rispetto al secondo trimestre del 2008, la diminuzione dell’occupazione è stata di 378.000 unità (-1,6%), come risultato di una riduzione più forte del numero degli occupati di nazionalità italiana (-562.000) e di un aumento dell’occupazione straniera (184.000). Quest’ultimo dato, tuttavia, avverte via Nazionale, riflette “esclusivamente il recepimento nei dati anagrafici della crescita della popolazione straniera residente (aumentata di 307.000 unità) e potrebbe riguardare pertanto lavoratori già in attività”.

Conti pubblici peggiorati da riduzione gettito. Quanto allo stato dei conti pubblici, “è in notevole peggioramento, risentendo soprattutto della dinamica particolarmente negativa delle entrate”. Sulle prospettiva, si evidenzia, “pesa l’incertezza ancora elevata riguardo ai tempi e all’intensità della ripresa ciclica”. Gli economisti di Via Nazionale fanno riferimento, in particolare, all’andamento del gettito fiscale. Nei primi nove mesi del 2009 il gettito tributario erariale si è ridotto del 3,2%, nonostante la forte crescita di alcune imposte sostitutive straordinarie.

Necessario ridurre la spesa. Citando i dati contenuti nell’ultima Relazione previsionale e programmatica, il Bollettino ricorda che l’obiettivo per l’indebitamento netto è fissato al 5% del Pil, pari al valore tendenziale, e che “il suo conseguimento prevede, in base al quadro analitico a legislazione vigente, una ripresa del gettito tributario, una forte decelerazione della spesa primaria corrente e una netta flessione degli investimenti pubblici”.

Modesta crescita dei consumi. Tornano a crescere i consumi, anche se i segnali per il terzo trimestre restano incerti. Nel secondo trimestre “si è interrotto il calo della spesa delle famiglie, che ha segnato un aumento dello 0,3% sul periodo precedente (-1,8 su quello corrispondente del 2008). Il risultato riflette soprattutto il netto rialzo degli acquisti di beni durevoli (4,0% sul periodo precedente), tornati a crescere per la prima volta dall’estate del 2007 sulla spinta delle agevolazioni alla rottamazione degli autoveicoli”.

Secondo stime fondate su un insieme di informazioni ancora largamente incompleto, avvertono gli economisti di Via Nazionale, “nella media del primo semestre il reddito disponibile reale delle famiglie consumatrici avrebbe subito una flessione dell’ordine dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2008, inferiore a quella della spesa”.

Istat, inflazione +0,2% a settembre. L’inflazione sale dello 0,2% tendenziale a settembre contro il +0,1% di agosto e scende dello 0,2% su base mensile contro il +0,3% del mese precedente. Lo segnalano i dati definitivi dell’Istat, che confermano quelli delle stime flash.