Economia

Scontro Twitter-Musk, il miliardario chiama in causa anche la Sec

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La settimana scorsa Twitter ha accusato Elon Musk di aver creato una “nuova serie di scuse” per evitare di onorare l’accordo da 44 miliardi di dollari per l’acquisizione del social media, definendo le sue obiezioni presentate di recente “non plausibili e contrarie ai fatti”. Dopo che Twitter ha citato in giudizio Musk il mese scorso per forzare l’accordo, la scorsa settimana il miliardario di origine sudafricana ha intentato una controquerela ai danni della società. Twitter ha reso pubbliche le proprie obiezioni alla causa legale dell’amministratore delegato di Tesla giovedì in una dichiarazione in tribunale condivisa da Bret Taylor, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo di social media.

Il botta e risposta tra il miliardario e Twitter

Nella sua controquerela, Musk ha nuovamente affermato che Twitter ha violato l’accordo, sottovalutando notevolmente la percentuale di spam e bot sulla piattaforma. L’analisi del miliardario ha stimato che il numero di account bot o spam sia almeno il 10% di tutti gli utenti. Mentre Twitter ha precedentemente stimato che i bot costituiscano meno del 5% degli account.

Musk ha anche affermato che Twitter ha sopravvalutato quanti dei suoi utenti sono monetizzabili, sostenendo che il numero di utenti che hanno effettivamente visto la pubblicità sul servizio era “circa 65 milioni in meno” rispetto alla società rappresentata nei documenti normativi. Musk ha affermato che solo circa 16 milioni di utenti vedevano la “maggioranza” della pubblicità.

Twitter ha risposto definendo le stime di Musk “di fatto imprecise, legalmente insufficienti e commercialmente irrilevanti”. Inoltre ha affermato che la metodologia alla base delle stime di Musk era “apparentemente insostenibile”.

La società ha messo in dubbio la veridicità dei dati di Musk, sostenendo che uno strumento presumibilmente utilizzato per analizzare i dati aveva etichettato l’account del miliardario come un “probabile bot”, concludendo che “le controdeduzioni di Musk, basate su distorsioni, false dichiarazioni e inganno, non cambiano nulla”.

Musk chiama in causa anche la Sec

La retromarcia dell’uomo più ricco del mondo sull’accordo da 44 miliardi dollari per l’acquisto di Twitter ha aperto l’aspra battaglia legale tra le due parti. Proprio sulla piattaforma social, Musk ha messo in discussione il ruolo della Sec (la Consob americana) nella battaglia legale con Twitter, nello specifico ha contestato che quest’ultima non stia indagando il social media per i dati sugli account.

“Se Twitter fornisce semplicemente il metodo utilizzato per campionare 100 account e il modo in cui viene confermato che sono reali, l’accordo dovrebbe procedere secondo i termini originali.  Tuttavia, se si scopre che i loro documenti Sec sono materialmente falsi, allora non dovrebbe”, scrive Musk in una risposta su Twitter.

La conversazione tra Musk ed un utente della social platform prosegue con la domanda retorica posta dal miliardario: “Perché la Sec non sta indagando Twitter in relazione al numero dubbioso di utenti reali e monetizzabili sulla piattaforma?”.