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SCANDALO CIRIO: CRAGNOTTI FINISCE IN GALERA

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Sergio Cragnotti come Calisto Tanzi, Cirio come Parmalat. La magistratura vuole fare luce su un altro caso di dissesto di un’industria alimentare italiana. La procura di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per l’ex patron di Cirio ed ex presidente della Lazio calcio, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, la stessa che ha portato all’arresto di Calisto Tanzi.

Come era già avvenuto per il caso Parmalat, il provvedimento nei confronti dell’imprenditore è stato accompagnato da altri fermi e ingiunzioni ai suoi più stretti collaboratori. Il giudice per le indagini preliminari Andrea Vardaro ha infatti ordinato la custodia cautelare anche per il figlio di Sergio Cragnotti, Andrea, e per il genero Filippo Fucile.

Il gip ha inoltre emesso un provvedimento di arresti domiciliari per Paolo Micolini, amministratore per più
anni della Cirio, e ha stabilito l’interdizione temporanea dall’attività di impresa per la figlia di Sergio Cragnotti, Elisabetta, e per l’amministratore Ettore Quadrani.

La motivazione con cui il gip ha deciso di arrestare l’imprenditore, contenuta nel provvedimento, parla di Sergio Cragnotti come soggetto di “elevata pericolosità” per il quale l’arresto è “l’unica misura adeguata alla salvaguardia delle esigenze cautelari”. In particolare i magistrati ritengono che “qualunque altra misura sarebbe inidonea ad evitare il diretto controllo delle società estere e la possibilità che continui ad utilizzarle per reiterare condotte delittuose”. Il timore, insomma, è che se rimanesse libero Cragnotti potrebbe ostacolare l’acquisizione delle prove e “la localizzazione e il recupero di eventuali somme provenienti dalle attività distrattive e non ancora disperse”. Nel documento l’ex patron di Cirio è definito inoltre “il dominus di tutte le operazioni distrattive o, comunque, dolose evidenziate nel capo di imputazione”.

I magistrati della procura romana potrebbero cominciare gli interrogatori degli arrestati già da domani, nel carcere di Regina Coeli. Durante le esecuzioni dei provvedimenti emessi dal gip non ci sarebbero state perquisizioni né acquisizioni di documenti.

Sergio Cragnotti è stato prelevato dagli investigatori del nucleo regionale della Guardia di finanza nella sua azienda vinicola in Toscana, vicino Montepulciano. L’ex patron di Cirio avrebbe subito telefonato al suo legale, Giulia Bongiorno, e le avrebbe detto: “E’ successo quello che era ampiamente enunciato. Mi spiega a cosa serve tutto questo ad un anno e mezzo dall’apertura dell’inchiesta?”.

Perplessità sul provvedimento sono state espresse anche dal professor Franco Coppi, uno degli avvocati dell’ex presidente di Cirio: “Cragnotti è stato commissariato da circa un anno e mezzo. Il provvedimento cautelare era stato preannunciato tre settimane fa. Lui non si è mai allontanato da casa ed è sempre stato a disposizione dell’autorità giudiziaria – ha osservato il legale – Non mi risulta inoltre che abbia inquinato le prove, quindi vorrei sapere quali sono le ragioni che giustificano la privazione della libertà personale di uno che è stato sempre pronto a rispondere a qualsiasi tipo di contestazione”.

Per quanto riguarda gli altri protagonisti delle indagini i provvedimenti sono stati eseguiti in diverse regioni d’Italia e sono state prese in considerazione le circostanze del caso. Andrea Cragnotti e Filippo Fucile sono stati arrestati nelle loro case a Roma. Ettore Micolini, ex amministratore di varie società del gruppo Cirio, è stato raggiunto dal provvedimento del gip nella sua casa di Udine. Il gip ha concesso a Ettore Quadrani gli aresti domiciliari in considerazione delle sue condizioni di salute. La figlia di Cragnotti, Elisabetta, ha evitato l’arresto perché mamma di bimbi piccoli.

Intanto alla notizia dell’arresto di Sergio Cragnotti, che potrebbe indicare una svolta nelle indagini, la società potrebbe costituirsi parte civile. La Cirio è in amministrazione straordinaria e il commissario Luigi Farenga spiega: “Potremmo essere interessati al processo penale, se viene avviato, ai fini di eventuali azioni di responsabilità verso Cragnotti come amministratore della Cirio”.

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