Società

SALE IL RISCHIO DEFAULT

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Il rischio-insolvenza del settore bancario e più in generale quello delle imprese europee ha registrato un’impennata oggi in Europa dopo le cattive notizie venute dal Credit Suisse, che ha annunciato svalutazioni per altri 2,85 miliardi di dollari come conseguenza fra l’altro di errori fatti da alcuni trader. La vicenda sembra riproporre le carenze di controlli già evidenziate nello scandalo Societé Generale.

I ‘credit-default swaps’ sul Credit Suisse sono aumentati di 14 punti base al livello record di 174,0; questi strumenti proteggono appunto dal rischio di insolvenza. Più complessivamente nel caso delle banche e delle compagnie assicuratrici europee il costo legato alla protezione dell’investimento è salito di tre punti base, a 165,0. In salita anche i ‘credit-default swaps’ su Barclays, +4 punti base al livello record di 176,0; l’istituto britannico ha comunicato oggi una contrazione pari al 21,0% degli utili nella seconda metà del 2007. L’indice Markit iTraxx Europe relativo alle 125 società in possesso di rating è cresciuto infine di 7,5 punti base al nuovo record di 115,5, secondo quanto riporta Bloomberg che a sua volta si basa su indicazioni fornite da JPMorgan Chase.

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Credit Suisse ha sospeso i trader (un ‘piccolo numero’) colpevoli di errori contabili che determineranno ulteriori svalutazioni in bilancio. Lo ha precisato l’ad Brady Dougan nella conferenza stampa in cui ha annunciato la necessita’ di svalutare fino a 2,85 mld dollari. Per Dougan la banca e’ ‘molto ben capitalizzata’, nessun cliente e’ stato colpito dalle svalutazioni e l’operazione e’ conseguenza della situazione molto difficile dei mercati .