Società

Salari fermi in maggio, mentre l’inflazione cresce

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Roma – Sono rimaste ferme le retribuzioni contrattuali orarie a maggio. Lo rileva l’Istat, segnalando che l’incremento su base annua e’ risultato pari all’1,8%, come ad aprile. Il dato e’ inferiore a quello dell’inflazione che a maggio e’ cresciuta del 2,6% su base tendenziale.

Nella media del periodo gennaio-maggio 2011 l’indice e’ cresciuto del 2% rispetto allo stesso periodo del 2010. I settori che a maggio presentano gli incrementi maggiori rispetto a un anno prima sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (4,1%), militari-difesa (4,0%), forze dell’ordine (3,7%) e attivita’ dei vigili del fuoco (3,4%). Gli aumenti piu’ contenuti riguardano ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale (+0,3% in tutti e quattro i casi).

Sul fronte dei contratti, alla fine di maggio i dipendenti in attesa di rinnovo sono il 34,7%. In media, l’attesa di rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e’ di 17,1 mesi. I contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 65,3% degli occupati dipendenti e al 60% del monte retributivo osservato.

Intanto si registrano nuove tensioni sui titoli di Stato. Lo spread tra Btp decennali e Bund si e’ allargato al nuovo record sopra i 220 punti base. In aumento anche i tassi dei Bot. Il rendimento medio ponderato dei semestrali e’ salito dello 0,331 all’1,988%. Buona pero’ la domanda che si e’ attestata a 13,766 miliardi.

Caute le Borse che tuttavia, dopo un’apertura negativa, hanno riguadagnato tutte il territorio positivo trainate dai bancari. Alle 14 italiane i mercati sembrano essere ottimisti in vista del voto del Parlamento greco sulle misure di austerita’. Londra avanza dello 0,15%, Milano rimbalza a +0,61%, Parigi cresce dello 0,05% e Francoforte scende dello 0,1%. In rialzo dello 0,7% Madrid. Solo Atene scende e cede lo 0,14%.